Non è il momento di fare polemiche? E no. Io le faccio, ne ho diritto come cittadino, tassato e votante, soprattutto dopo aver visto le due conferenze stampa, quella del sindaco di Genova Marco Doria e, a ruota per non essere da meno, quella del governatore uscente Claudio Burlando.
Ho lasciato passare 24 ore per sbollire dalla rabbia. Dunque, il primo, imbarazzato, ha sciorinato freddi numeri che in quel momento pochi avevano voglia di sentire, soprattutto chi ha visto morire un parente sotto un tunnel centralissimo o chi, per la seconda volta in tre anni, conta la distruzione della sua azienda.
Colpa dei "forti temporali", colpa dei "sistemi organizzati", colpa delle "celle temporalesche". Sicuro, se invece di basarsi su modelli falliti sul campo gli scienziati avessero aperto la finestra e messo il naso fuori dal loro ufficio come fanno casalinghe e pensionati di San Fruttuoso tutte le mattine, e lo stesso avessero fatto sindaco e assessori e funzionari e dirigenti e comandanti dei vigili eccetera eccetera conteremmo qualche danno in meno.
Il secondo politico, imbarazzante, ha ribadito che prevedere è difficile. E allora non prevediamo più. Tagliamo, risparmiamo, affidiamoci al buon senso, agli uccelli che quando sentono la pioggia volano bassi, ai gabbiani, ai cani nervosi. Il vero disastro è che in quarantaquattro anni dal 1970 non è stato fatto niente. E questo è colpevole! Rleggetevi i giornali di allora, quello che si diceva, che si chiedeva di realizzare. Lo ha spiegato a Primocanale con poche parole chiare il massimo scienziato italiano in questo campo, il genovese professor Renzo Rosso, docente al Politecnico di Milano.
Genova paga i disastri urbanistici (leggi le cementificazioni) di una generazione fa. Ci vorrà un'altra generazione per mettere il territorio genovese in ordine. E se ci fosse stato lo scolmatore (perché la magistratura non indaga sulle interruzioni e gli oblii nella realizzazione di questo scolmatore nel corso dei secoli ?) ci sarebbe stato un po' meno danno.
Ma lo scolmatore non c'è.
Burlando ha spalmato colpe qua e là. Doria almeno è stato zitto. Quante promesse hanno fatto nel passato i due sul riassetto del territorio? Quanto ha speso la Regione Liguria in questi ultimi dieci anni per il territorio genovese? Che scelte ha fatto? Che leggi? Che decisioni? Altro che lasciarci in regalo il sognante disegno di Renzo Piano! Ci dovevano lasciare un sistema di difesa di Genova dalle alluvioni. Come hanno difeso Regione e Comune via Fereggiano? E quel calvario di Borgo Incrociati? E Brignole e via della Libertà? E via XX Settembre e via Galata?
Dite come, invece di raccontarci palle sul Waterfront prendendo i genovesi per allocchi. Tutto da domani deve passare in secondo piano nella gerarchia delle cosa da fare, visto che in dieci anni non avete fatto niente di niente e non siete riusciti nemmeno a capire che un modello per prevedere la pioggia era una sola! Potevate chiederlo ai contadini di Montoggio, Creto, Busalla e Casella, che fanno le previsioni meglio dell'Arpal! E non ci rompono le palle con numeri, statistiche, schemi.
Gli amministratori genovesi e liguri hanno dimostrato di non essere in grado di difendere il nostro territorio. Quindi bisogna cambiarli senza perdere altro tempo. E non c'è nemmeno bisogno di fare le primarie, credetemi.
politica
Incapaci di difenderci
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