cultura

"Ha combattuto sempre per le librerie indipendenti"
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Una breve necrologia sul Secolo XIX annuncia la scomparsa di Mario Biglino, avvenuta il 1 giugno. Sotto il nome, una sola parola: libraio. Per quelli della mia generazione Mario Biglino è stato molto di più.

Nella sua tana di pagine, La 'Liguria Libri' che dalla zona dell'Università si era trasferita in via XX Settembre e negli ultimi anni in via Roma, il libraio Biglino ha "insegnato" a leggere a alcune generazioni di intellettuali veri, o pseudo come il sottoscritto, radical chic e conservatori, sinistri e destri. Indistintamente Mario trattava i clienti come se tutte le volte dovesse con loro sostenere un "processo" seduto sui banchi o della difesa (dell'autore del volume) o dell'accusa.

Un libraio come si dice oggi "all'antica" cioè che i libri che vende li ha letti tutti prima di metterli sugli scaffali, "vaste programme", ma lui ci riusciva sempre, fino a quando, almeno, ha dovuto proporre tutto o quasi. Altrimenti, quando gli chiedevi un romanzo che non era nella lista dei suoi preferiti ti rispondeva divertito ma non troppo:"Ma io questi Harmony non li vendo!".

Biglino era un libraio al quale potevi chiedere di cambiarti un libro che magari avevi cominciato a leggere ma dopo dieci pagine mosce ti aveva deluso. I libri per lui erano migliaia di figli di carta, da amare e sgridare se non gli restituivano la fiducia. Ma soprattutto è stato un vero Suggeritore di letture, spesso molto raffinate, forse troppo, altre volte semplicemente magnifiche.

Nella sua lunga professione, così difficile e delicata, ha combattuto sempre per le librerie indipendenti. Una perdita che mi rattrista. Un altro pezzetto di "mia Genova" che chiude bottega. Grazie Mario. Ma ora , dimmi, che cosa posso leggere?