cronaca

Situazione complicata per il miliardo e 200 milioni della famiglia Riva
57 secondi di lettura
"Noi non siamo parte processuale, in senso tecnico, nella vicenda Svizzera, chi potrà fare ricorso, se lo riterrà, è la procura di Zurigo, la cui decisione è stata modificata dal tribunale federale, valuteranno loro".


Corrado Carrubba, uno dei commissari straordinari Ilva, ha commentato così la decisione del tribunale di Bellinzona di bloccare il rientro dalla Svizzera all'Italia del miliardo e 200 milioni sequestrato alla famiglia Riva e destinato ai lavori ambientali dell'impianto siderurgico di Taranto. A margine di un incontro della Fondazione Ansaldo a Genova, Carrubba ha spiegato che "tutte le strade vanno perseguite perché siamo convinti della bontà e della fondatezza dell' operazione che tende, sostanzialmente, a mettere a disposizione della società delle risorse importanti che vanno nell'interesse non solo dell'ambiente e del territorio ma anche della stessa società". "La situazione dell'Ilva - ha aggiunto Carrubba - è delicata e questa situazione ha aggiunto un elemento di indubbia preoccupazione ma pensiamo ci sia un impegno unitario delle istituzioni, dal governo alle autorità locali, da Taranto a Genova. Abbiamo passato momenti difficili, troveremo una soluzione per passare anche questo".