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Restano due mesi e mezzo di 'buco' da coprire
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Ci sono stati momenti di grande tensione, soprattutto quando il ministero del Lavoro ha affermato che non c'erano i presupposti giuridici per arrivare ad un accordo. Alla fine, però, la quadratura si è trovata.

E così i lavoratori dell'Ilva avranno continuità retributiva grazie alla legge dei lavori socialmente utili. Questo, infatti, sarà lo strumento normativo utilizzato per superare l'impasse che ad un certo punto sembrava dover far saltare il banco, nonostante il parere favorevole del governo alla proposta di modificare l'accordo di programma del 2005.

"Indubbiamente - ha osservato l'assessore regionale ligure al Lavoro Enrico Vesco - c'è stata una fase, durante l'incontro a Roma, in cui è sembrato che tutto dovesse sfumare. Ma le istituzioni locali e le forze sindacali hanno continuato a lavorare al tavolo e, alla fine, è stato trovato il modo andare avanti su un percorso che mette in sicurezza i lavoratori".

Va detto che la Fiom, di fronte all'ennesimo stop imposto dal ministero del Lavoro aveva abbandonato la riunione, mentre sono rimasti incollati alla sedia i rappresentanti di Fim-Cisl e Uilm-Uil, decisi a superare l'ostacolo finale. E così, per fortuna, è accaduto. Restano, tuttavia, due mesi e mezzo di "buco" da coprire, ma su questo punto tutti convengono nell'avere fiducia: "Alla fine troveremo le risorse per assicurare lo stipendio ai lavoratori anche per quel periodo".