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Ma la Fiom conferma lo sciopero per l'11 gennaio
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Prima vittoria per i lavoratori Ilva: le commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera hanno approvato il cosiddetto "emendamento Basso" che aumenta del 10% l'integrazione al reddito in solidarietà, ma solo fino al 30 settembre 2016, quando scadrà l'accordo di programma su Genova. Si passa, quindi, dal 60% al 70%.

L'integrazione potrebbe poi salire all'80%, utilizzando i dipendenti di Cornigliano per lavori socialmente utili. La copertura sarà a valere dal fondo del Mef per l'ammontare di 1,7 milioni.

L'emendamento prevede che i commissari possono contrarre finanziamenti fino a 600 milioni nel 2016 e fino a 200 milioni nel 2017. "I relativi importi sono iscritti su apposito capitolo dello stato di previsione del Mise". Coerentemente con questo emendamento, un altro emendamento ha prorogato il termine per la realizzazione delle prescrizioni Aia al 30 giugno 2017.

MA LA FIOM CONFERMA LO SCIOPERO - L'11 gennaio si scende comunque in piazza. Lo conferma Bruno Manganaro, sindacalista Fiom, che non ritiene rispettati l'accordo di programma e la continuità del reddito. "Fino a ieri ci era stato detto che l'emendamento doveva prevedere 10 milioni di euro per due anni, invece la copertura è inferiore al fabbisogno e arriva solo a settembre. Visto che a settembre ai lavoratori di Cornigliano scade il primo anno di contratti di solidarietà e grazie al Jobs Act il loro reddito scenderà al 50% e visto che nel frattempo il governo vuole vendere l'Ilva, è evidente che l'obiettivo è ridurre da subito i costi e far sì che chi comprerà o affitterà l'Ilva abbia mano libera non solo rispetto ai vincoli ambientali ma anche sull'occupazione dato che di fatto così viene cancellato l'accordo di programma per Cornigliano".

"ORA LAVORIAMO INSIEME PER IL FUTURO" - "Sono due risultati importanti per Genova", commenta a Primocanale Lorenzo Basso, deputato Pd che ha presentato l'emendamento. "L'Accordo di programma rende possibile questa misura solo a Genova. È comunque un primo passo, ora bisogna che tutti insieme, al di là delle differenze politiche, lavoriamo per il futuro di Ilva, che è in via di cessione, e per mantenere le garanzie a vantaggio dei lavoratori".

IL DECRETO - I commissari straordinari del gruppo Ilva potranno contrarre finanziamenti statali per 800 milioni di euro "al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitarie". Lo prevede l'emendamento all'ultimo decreto Ilva, votato dalle commissioni riunite Attività produttive e Ambiente. L'emendamento modifica il dettato del comma 489 della Stabilità dove il finanziamento di 800 milioni previsti era solo coperto da garanzia dello Stato.

IL PRESIDIO - Stamattina, intanto, si è tenuto il presidio dei lavoratori dell'Ilva sotto la sede della Regione Liguria durante la seduta della Terza Commissione in seduta straordinaria si è occupata della vicenda Ilva. L'obiettivo è quello di "definire una posizione comune di tutta la politica ligure rispetto alla vicenda Ilva di Cornigliano", per poi definire un ordine del giorno da sottoporre al Consiglio Regionale.

"PICCOLO PASSO SENZA PROSPETTIVE"
 - Non troppo ottimista l'assessore regionale Edoardo Rixi: "Prendo atto del fatto che si sia portato a casa un piccolo risultato ma un piano per il rilancio dell'acciaio non può essere semestrale e certamente l'emendamento approvato oggi in commissione è peggiorativo rispetto a quanto avevamo concordato con il governo a dicembre che prevedeva la salvaguardia del reddito per due anni con un fondo da 10 milioni. Ancora una volta il Governo non sembra avere chiara la strada da intraprendere rispetto allo stabilimento di Cornigliano che per quanto mi riguarda può anche essere scorporato da Taranto se questo garantisce la continuità produttiva ma perché ciò avvenga servono investimenti. E non si possono lasciare 1628 lavoratori nell'incertezza rispetto al futuro".

"FARE UN SISTEMA-GENOVA" - Dal canto suo l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova Emanuele Piazza lancia un appello: "Tutti, Regione, forze sociali devono creare un "sistema Genova" per portare le istanze in maniera unitaria e non divisa per dare una prima risposta ai lavoratori. Poi, nel percorso di vendita avviato dal Governo dobbiamo porre la condizione che non faccia uno "spezzatino" e che Cornigliano resti dentro Ilva e sia sempre strategico. Dobbiamo garantire il reddito attuale ma anche in prospettiva, sia nell'ambito della siderurgia che nell'individuazione di altre attività produttive, come nel caso di Ansaldo Energia".

"ASSICURARE UN FUTURO AGLI STABILIMENTI" - Anche il parlamentare europeo Sergio Cofferati (Pse) aveva chiesto al Governo di "assumersi le sue responsabilità per salvaguardare i diritti dei lavoratori e garantire il futuro di una realtà industriale fondamentale per il nostro paese e per le realtà territoriali degli stabilimenti. E aggiunge: "Si deve assicurare un futuro agli stabilimenti e ad una realtà produttiva strategica per l'economia italiana. È indispensabile un confronto preventivo con la Commissione Europea e si puntare sulla sostenibilità ambientale, coi necessari investimenti"