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Il senatore unico candidato alla segreteria regionale
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Il Partito democratico ligure tenta una pacificazione e candida il senatore Vito Vattuone, di area Dem, alla segreteria regionale del partito. Una mossa che arriva dopo le lacerazioni dovute alla contrapposizione alle primarie del 2015 tra Raffaella Paita e Sergio Cofferati, che portarono l'ex segretario della Cgil a lasciare il partito e alla sconfitta alle Regionali, e dopo le distanze tra l'area renziana e la sinistra del Pd, che si conclusero con il commissariamento del 'regionale'.

Quella di Vattuone è l'unica candidatura presentata alla commissione per il Congresso. A suo sostegno, Vattuone ha presentato 90 firme di componenti l'Assemblea regionale (ne erano richieste 25) e il programma. Il tempo per presentare le candidature era scaduto alle 20 di sabato 25. Vattuone sarà eletto alla prossima assemblea regionale. Vattuone, 59 anni, di Casarza Ligure, già sindaco nel Comune di nascita dal 1993 al 2004 e consigliere regionale, è senatore dal 2013.

"Il lavoro unitario del Gruppo Pd in Regione è stato una buona premessa per superare le divisioni profonde del dopo elezioni regionali. Quel lavoro, insieme al paziente intervento del commissario David Ermini, che ringrazio, e all'impegno di tanti permettono oggi di raccogliere i frutti di un congresso unitario. Considero un risultato importantissimo il fatto di aver raggiunto una unità non solo di facciata, ma reale, nei contenuti e negli impegni futuri. So bene che siamo in una fase molto articolata, con un congresso nazionale che sarà ricco di posizioni in campo: ma il fatto che abbia prevalso ciò che ci unisce su ciò che ci divide mi conforta", ha detto Vattuone.

Nel suo programma scrive: "Dobbiamo constatare che le elezioni regionali e le comunali di Savona vinte dalla destra hanno mostrato come dalla società emerga una richiesta di innovazione che il Pd Ligure ha saputo intercettare solo in parte. Si è logorato il nostro rapporto con la comunità che oggi siamo chiamati a ricostruire con uno straordinario sforzo di elaborazione e di iniziativa politica che deve mobilitare tutte le nostre energie. Il PD non può essere solo attento alle proprie dinamiche interne. Dobbiamo dare vita a un partito aperto. Dobbiamo uscire dal modello del vecchio partito novecentesco e aprirci alla società in tutta la sua complessità".

La sua candidatura unitaria alla segreteria allontana l'ipotesi delle primarie per il candidato a sindaco di Genova. Sabato pomeriggio, nella sede del Pd genovese, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e responsabile nazionale Enti Locali del partito democratico, "ha incontrato la segreteria provinciale, i consiglieri comunali e regionali e i presidenti di municipio per condividere il percorso verso le elezioni amministrative", si legge in una nota.

Dall'incontro "è emerso unanimemente l'impegno a non confondere il confronto interno del congresso nazionale con il lavoro di scelta del candidato sindaco e di composizione delle liste. Il Pd genovese proseguirà nell'impegno di costruzione di una coalizione inclusiva, aperta alle forze politiche di centrosinistra e alle realtà sociali ed economiche della città, nell'ambito della quale individuare il candidato sindaco unitario. La discussione affrontata con Matteo Ricci sarà sviluppata nella Direzione provinciale convocata per martedì 28 febbraio".