salute e medicina

Al Quiranale ai 'Giorni della ricerca' di Airc
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“La ricerca continua a ‘sfornare’ nuovi risultati, ma perché si continui in questa direzione, la ricerca non può fermarsi e l’Italia non può permettersi di perdere i giovani ricercatori, spesso costretti a lavorare in condizioni di precariato” così il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenendo alla cerimonia per l'avvio de “I Giorni della Ricerca” al Palazzo del Quirinale dove sono stati ricevuti i più autorevoli rappresentanti del mondo dell’oncologia italiana e una rappresentanza dei sostenitori dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
“Con la 'Piramide del ricercatore' inserita nella legge di Bilancio 2018 – ha proseguito  il ministro – si realizza un nuovo sistema di inquadramento del ricercatore scientifico e biomedico che lavora nei nostri istituti di ricerca e che potrà ora godere di un sistema normativo uguale a quello dei paesi ad altissimo tasso di avanzamento della ricerca come Usa, Gran Bretagna e Germania". I ricercatori italiani avranno un inquadramento che permetterà loro un percorso di carriera negli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (Irccs) sull'arco di 15 anni: verranno valutati in base al merito ed ai risultati. Possono cioè decidere di rimanere nel Sistema sanitario nazionale oppure possono optare per la carriera da scienziato ad un livello alto del settore Ricerca. “Questo - ha detto la Lorenzin - è uno dei tasselli che mancava all'Italia per attrarre i ricercatori stranieri e per dare ai nostri 'cervelli' le stesse possibilità".

Il ministro Lorenzin ha poi sottolineato come l’Italia sia l’unico paese al mondo a garantire l’accessibilità gratuita a terapie di alto livello e come la prevenzione sia l’arma numero uno contro tumori.

“Siamo a 14 anni dal sequenziamento del genoma e a pochi mesi dall’approvazione da parte dell’Fda della prima terapia genica Car-T in grado di trattare anche tumori molto aggressivi – ha sottolineato il ministro Lorenzin - “Tutte queste innovazioni non accadono solo negli Stati Uniti ma anche in Italia, sia al Nord che al Sud come dimostra il primo intervento al mondo fatto pochi giorni fa all’Ismett di Palermo per l’asportazione di un tumore allo stomaco per via endoscopica, cioè senza bisturi”.