politica

I migranti saranno il piatto forte della prossima campagna elettorale
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Possiamo definirla "ansia da migrante". E chiederci: ma noi, sinceri democratici come crediamo di essere, occidentali inossidabili, liberali e liberi, che cosa pensiamo quando vediamo Genova invasa da giovani migranti che chiedono una offerta? E che ragionamenti facciamo quando vediamo in tv o leggiamo sui quotidiani cronache di violenza nella magnifica e decadente trama del nostro centro storico? O attraversando le periferie ci rendiamo conto che li, sì, c' e' una quasi predominanza di stranieri. Ma noi che abitiamo nel centro della città' passiamo veloci per evitare di essere costretti a riflettere.

Poi, se apparteniamo alla élite della sinistra democratica, se siamo convintamente sostenitori dell'accoglienza tout court come vuole anche il Papa, beh allora lo sforzo di metterci nei panni degli altri, quelli che abitano le periferie, i quartieri definiti sbrigativamente "popolari" quindi votati alle sofferenza della vita urbana, diventa immane, così pesante e difficile e rischioso e con la possibilità di essere "non politicamente corretto" , meglio sorvolare. Limitandoci dunque a usare e abusare di frasi fatte: bisogna accogliere, integrare, ospitare, tutelare.

La sinistra sta da questa parte. Il rifiuto e magari anche "l'ansia da migrante" sono roba da destra. Così la lettera ai compagni del Pd scritta dal candidato-sindaco con facoltà' di disturbo, Regazzoni, che apertamente sollecita il suo partito a non ignorare questa difficoltà molto ma molto diffusa soprattutto laddove il partito ha perso voti, diventa un caso che potrebbe essere esplosivo per il Pd se non lo affronterà con spirito libero. Magari correndo anche qualche rischio. Ma c'è nella politica genovese chi ha ancora voglia di rischiare o no?

Il tema dei migranti, che poi si lega a quello della sicurezza, che a volte sconfina nella criminalità di alcune zone della città è un tema importantissimo e insieme al degrado urbano, alla manutenzione dimenticata, sarà il piatto forte della prossima campagna elettorale. Perché, volenti o no, democratici veri o di maniera, destri o sinistri, lo sentiamo tutti. Così è giusto che il Pd lo affronti apertamente, magari alla prossima festa dell'Unita ma non mascherato da veli di banale buonismo, ma a muso duro. Che cosa si deve fare? Come ci si deve comportare? Come inserirli con un lavoro di utilità?

Un mercatino abusivo non significa accoglienza. Provate a chiedere l'opinione ai genovesi che abitano in Val Polcevera o Val Bisagno, a Sampieradrena, al Campasso a Cornigliano. Riparlare di periferie è questo. Non sono triti e ritriti discorsetti che non incantano più nemmeno i fessi.