cronaca

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 "Ho una lista di cose da prendere. So già che non la rispetterò e so già che, una volta fuori, avrò dimenticato qualcosa...". Giusy Moretti, portavoce del comitato sfollati di ponte Morandi, sarà tra le ultime a rientrare nella propria casa. "Il mio turno è sabato pomeriggio - spiega - sono qui per rivedere gli amici di una vita, le persone della mia scala con cui abbiamo condiviso 50 anni".

Due ore non sono tante per ritrovare le proprie cose tra quelle mura abbandonate di corsa lo scorso 14 agosto. "È il meglio che abbiamo potuto ottenere - dice - e comunque potremmo rientrare altre volte. Mia figlia vuole la sedia a dondolo, spero riusciremo a prenderla. E poi vorrei l'orologio di mio padre, quello che gli hanno regalato quando è andato in pensione dalle Ferrovie. Spero di trovarlo, perché ho un vuoto di memoria e non ricordo dove l'ho messo...". Alle sue spalle i monconi del viadotto, monumento di una tragedia che mai avrebbe immaginato. "Paura del ponte? Non l'ho mai avuta, neppure il giorno che è caduto".