cronaca

La Dda: "Ha usato i guadagni da calciatore per finanziare l'organizzazione"
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I soldi guadagnati da Francesco Modesto nella sua carriera di calciatore sarebbero stati utilizzati dal suocero Luisiano Castiglia, detto "Mimmo", per effettuare prestiti usurai. Per i magistrati della Dda di Catanzaro l'ex calciatore di Cosenza, Palermo, Ascoli, Reggina, Genoa, Bologna, Parma, Pescara, Padova e Crotone sarebbe stato un finanziatore del gruppo criminale appena sgominato con l'operazione "Laqueo".

Il suo ruolo all'interno dell'organizzazione, secondo quanto riferito da inquirenti ed investigatori, è stato indicato da un collaboratore di giustizia e anche da un imprenditore vittima di usura. Il pentito Roberto Calabrese Violetta, contabile dell'associazione criminale, ha sostenuto di "essere certo del fatto che Francesco Modesto era consapevole che il denaro consegnato al suocero veniva impiegato in attività criminali e comunque usurarie".

Nel capo di imputazione che ha portato all'arresto di Modesto è spiegato che il calciatore, a parziale estinzione del debito usurario contratto da un imprenditore cosentino, avrebbe usufruito di lavori edili gratuiti per realizzare la sua casa di Cosenza dove risiede.

"L'usura sono i Bot della criminalità organizzata". Così il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto ha spiegato l'importanza dell'operazione "Laqueo" che ha portato all'arresto di 14 persone, tra le quali il calciatore Francesco Modesto, con l'accusa, a vario titolo, di usura, estorsione e tentato omicidio. "I personaggi coinvolti nell'inchiesta - ha aggiunto - dimostrano come la 'ndrangheta gestisca in prima persona il mercato dell'usura".

Una presenza celata agli imprenditori vittime che venivano intimorite spiegando che i soldi prestati venivano direttamente dalla "bacinella" della cosca, la somma comune usata per le spese dei clan. "L'usura - ha aggiunto il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri - è una piaga che blocca l'economia del territorio ed è un fenomeno strettamente collegato alla criminalità organizzata. Siamo attenti e sensibili al tema e speriamo di poterlo contrastare sempre più efficacemente con il previsto rafforzamento dell'organico della Procura".