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Varoufakis lascia a Tsakalotos
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Dopo il 'no' al referendum greco si cerca di far ripartire il complicato ingranaggio delle trattative europee. Ma intanto l'economia ellenica, già fortemente penalizzata da una settimana di incertezza, rischia di subire altri danni dalla proroga del controllo dei capitali decisi dal governo: le banche resteranno chiuse fino a mercoledì e il tetto ai prelievi è stato confermato.

Il tutto in attesa di sapere se la Bce intenda concedere nuova liquidità agli istituti ellenici. Nel frattempo, il ministro greco Yanis Varoufakis annuncia le sue dimissioni: a suo dire per "facilitare un'intesa". Sarà sostituito da Euclid Tsakalotos, attuale capo della squadra negoziale ellenica. Ma per la Germania al momento non ci sono le condizioni per riaprire le trattative.

Tutto dipenderà da ciò che Atene proporrà per uscira dallo stallo. Angela Merkel, per bocca del suo portavoce, chiarisce la posizione di Berlino dopo l'esito del referendum di ieri. Una posizione che in parte rilfette quella dell'Eurogruppo, che riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro e che si riunirà domani a Bruxelles.

Ma intanto, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ribadisce che la ristrutturazione del debito ellenico, che il premier greco Alexis Tsipras, considera la base per qualsiasi negoziato, non può essere presa in considerazione dalla Germania.  Il premier italiano, Matteo Renzi, chiede che si trovi una via per "uscire dall'emergenza".

Il governo greco prevede di estendere la chiusura delle banche fino a mercoledì. Lo ha reso noto il ministero delle Finanze all'agenzia Bloomberg, tramite un portavoce. Secondo Bloomberg, la Bce calcola che gli istituti ellenici avranno liquidità fino a mercoledì.