cronaca

E i turisti rimangono delusi di fronte all'impianto fermo
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Ancora un mese di stop, nel migliore dei casi. E la seconda vettura arriverà, forse, in estate. È una storia incredibile quella della ferrovia a cremagliera Principe-Granarolo, uno degli impianti speciali più suggestivi di Genova, fermo dallo scorso febbraio per l'ennesimo guasto. A inizio marzo Amt aveva promesso la riapertura entro una settimana. Ma alle soglie di maggio ecco la doccia gelata: troppo alto il rischio di chiudere di nuovo, se ne riparlerà solo dopo maggio.

Gli abitanti ora sono sempre più sul piede di guerra.
"Bloccheremo le strade, non so cosa faremo ma non se ne può più. È da 17 anni che stanno riparando la seconda vettura, diciassette anni. Ora basta", si sfoga Adriano Ameglio. La vettura di cui parla è la gemella di quella attualmente ferma, che è l'unica rimasta. A giugno dovrebbe tornare da Caserta, dove era sottoposta a restauro. Ma ad ora è sufficiente un guasto perché il servizio salti del tutto.

Inutili i tentativi di chiedere lumi alle istituzioni. "Il sindaco? Gli abbiamo parlato il 25 aprile in piazza. Non sapeva nemmeno che la carrozza fosse ferma. Ora siamo in attesa di un appuntamento con lui, ci ha detto che ci penseranno loro", dice Angela Aicardi che rappresenta il comitato di quartiere. "Non sappiamo più cosa fare, abbiamo scritto ad Amt e non ci hanno mai contattati. Comune e Regione continuano a parlare, ma di fatti non se ne vedono. Ci hanno ricevuti solo in corrispondenza delle elezioni".

Loro sono gli abitanti delle case in cima alla salita costeggiata dalla 'funicolare', come la chiamano da sempre. Ma la Principe-Granarolo è importante soprattutto per la parte bassa, via Centuriona e la Chiassaiuola, circa 200-300 persone. Lì non passano strade, non ci sono bus alternativi. L'unico mezzo di trasporto pubblico è la cremagliera. "Qui hanno costruito proprio in funzione del mezzo di trasporto", ricorda un abitante storico della zona. Le difficoltà sono tante: "Dobbiamo andare giù a piedi, la strada è piena di buche e abbiamo paura di cadere".

"La situazione è più critica rispetto a marzo - spiega Ivana Toso, direttore d'esercizio di Amt Genova -. Ricordiamo che questo fermo ha fatto seguito a un guasto precedente, e la causa era la stessa: il trave si deforma per colpa dell'impianto frenante d'emergenza. Così è stato necessario fare una verifica molto puntuale per evitare di dover chiudere subito dopo la riapertura. Abbiamo incaricato una società di ingegneria che ci sta seguendo passo passo. Ricordiamo che sono vetture del 1929, non è facile trovare ricambi. È tutto costruito su disegni specifici". I tempi? "A maggio faremo prove sulla linea per capire se la soluzione è corretta. Speriamo sia così, ma è un caso molto difficile".

Nel frattempo c'è chi ha pagato 395 euro di abbonamento annuale e si trova di fatto senza servizio. Ma di risarcimenti per ora non se ne parla proprio. "Il mezzo sostitutivo c'è, anche se fa strade diverse - ribatte Ivana Toso - certo, bisogna fare qualche tratto a piedi, di certo però non tutto il percorso fino a Principe". Ripide scale e creuse dissestate, ecco la valida (si fa per dire) alternativa alla cremagliera. Il G1 da via Bari sale direttamente da via Bianco e taglia fuori la maggior parte del percorso. E ogni tanto, come accaduto qualche giorno fa, accade pure che gli orari dei bus non vengano rispettati 'per problemi tecnici'. 

I disagi dei residenti non sono però l'unica conseguenza. Racconta una signora: "Quando salgo e scendo a piedi lungo la strada incontro spesso turisti, spesso crocieristi, che si fermano delusi davanti alla porta di legno. Perché la cremagliera è indicata su tutte le guide, potrebbe essere un'attrazione. Così ci facciamo pure la figuraccia".