politica

"Sarò l'avvocato difensore del popolo italiano"
3 minuti e 10 secondi di lettura
 Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incaricato Giuseppe Conte della formazione del governo. Conte ha accettato - come da formula di rito - con riserva. Il premier incaricato, giurista, nel suo discorso, subito dopo aver ricevuto l'incarico, ha sottolineato di voler agire da "avvocato difensore del popolo italiano". Ha esordito sottolineando la "necessità di confermare la collocazione europea".

Il premier incaricato si è detto consapevole delle sfide che ha di fronte. "Il governo - ha elencato - dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d'asilo e del completamento dell'unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l'esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l'interesse nazionale".

"Il contratto su cui si fonda questa esperienza - ha detto - rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento degli italiani. Lo porrò a fondamento dell'esperienza di governo nel pieno rispetto delle prerogative del presidente della Repubblica e della Costituzione. Voglio dar vita a un governo dalla parte dei cittadini. Sono disponibile" a fare il premier - ha evidenziato ancora - "senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità. Non vedo l'ora di iniziare a lavorare sul serio, grazie a tutti. Nei prossimi giorni tornerò dal presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e in caso di esito positivo per sottoporgli le proposte sui ministri".

"Oggi comincia la terza Repubblica, ve l'avevo detto, l'avevo promesso", ha detto Di Maio commentando la convocazione di Giuseppe Conte al Quirinale. "Ovviamente il presidente decide ma se è stato convocato....", ha aggiunto. "Ha tenuto tutto l'impianto - ha detto Di Maio - anche se sui ministri chi decide è il premier incaricato". "Un passo avanti lo fanno i cittadini un passo indietro i politici: ma Giuseppe Conte sarà un presidente del Consiglio incaricato politico".

TOTI: NON NASCE LA TERZA REPUBBLICA

"Sentir dire che nasce la Terza Repubblica su un Governo di mediazione tra due partiti rivali nelle urne, costruito in Parlamento per l'assenza di diverse soluzioni, in tutta franchezza non credo sia una grande nascita di Terza Repubblica". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) alla radio commenta l'incarico affidato a Conte. "Continuo a considerarlo un Governo residuale, di emergenza, visto che nessuno voleva un Governo tecnico, nessuno voleva un Governo del presidente - continua Toti - andare a votare a luglio sarebbe stato grottesco, a settembre in piena sessione di bilancio, con i chiari di luna dell'economia, non sarebbe stato prudente. Quindi non c'erano altre soluzione, se non quella di provare un accrocchio tra M5S e Lega".

Complessa, comunque, la partita sulla squadra di governo. La composizione della lista dei ministeri è infatti ancora un rebus. Certamente Conte e Mattarella dovranno lavorare in stretto contatto per definire una squadra che appare largamente già costruita all'esterno da Lega e Movimento Cinque stelle. Prevedibile che ora il capo dello Stato darà corpo e pesa alle sottolineature espresse nelle scorse settimane. Paletti chiari piantati dal Colle sulla politica estera, il rispetto dei Trattati, anche economici, e degli accordi internazionali. Temi fondamentali che impattano principalmente su tre ministeri: Esteri, Difesa e Economia.

E proprio sull'Economia si annuncia battaglia: la Lega insiste sul nome di Paolo Savona, economista esperto e capace che però da anni ha virato su posizioni fortemente critiche su Unione e Euro. Ecco perchè l'incontro tra il presidente e Giuseppe Conte diventa sostanziale e non formale. Si tratta del primo contatto tra i due e Mattarella vorrà sondare la determinazione del giurista a osservare i principi sanciti dalla Costituzione.