cronaca

Scelta autonoma se effettuare la profilassi
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Più di 24 ore di viaggio in bus, una sosta al campo di concentramento di Mauthausen per la messa finale e gli 843 liguri partiti per la Giornata mondiale della gioventù di Cracovia sono tornati in Liguria.


Visi stanchi, occhi e cuore pieni di gioia, dell’entusiasmo respirato in mezzo a un milione e mezzo di giovani arrivati da tutto il mondo. Nel cuore però anche la tristezza per la ragazza romana morta a Vienna durante il viaggio di ritorno per meningite.


La notizia è arrivata nella notte mentre i bus viaggiavano tra Austria e Germania. Il comunicato ufficiale della Cei, che invitava alla profilassi per chi fosse passato da Casa Italia, è stato diffuso dai referenti della pastorale giovanile ligure a tutti i responsabili dei gruppi. Qualche telefonata da parte dei genitori ma nessuna paura, nessun incubo psicosi solo dolore per una ragazza proprio uguale a ognuno di loro. E nella notte la preghiera sui bus per lei, Susanna, guidata dal vescovo ausiliare di Genova Nicolo’ Anselmi.


A piazzale Kennedy all’arrivo dei 584 genovesi un medico della Asl 3 genovese è salito su ogni bus e ha spiegato, con molta tranquillità, che la possibilità di contagio era veramente bassa ma comunque per chi era transitato a Casa Italia era consigliabile parlare con il proprio medico e valutare se eseguire la profilassi.

Dei pellegrini liguri solo poche decine erano passati dal quartier generale del nostro paese a Cracovia, quindi rischio quasi inesistente.


Nessuna preoccupazione tra i ragazzi, un po’ più di ansia tra qualche genitore che ascolta da fuori i pullman il medico e cerca di avere qualche informazione in più, c’è anche chi è arrivato ad accogliere il figlio con in borsa già il farmaco.

La decisione di assumere una pastiglia di Ciprofloxacina 500 è stata autonoma e ognuno ha scelto dopo aver consultato il proprio medico.

La Asl 3 genovese ha comunque chiesto alla responsabile della pastorale giovanile ligure Chiara Parodi di segnalare, nei prossimi 10 giorni, eventuali malori o sintomi riconducibili alla meningite.


“La gioventù del Papa” a piazzale Kennedy si abbraccia, si saluta, nello stesso tempo felice ma anche commossa per una coetanea morta dopo un’esperienza piena di gioia e di speranza.

Zaini in spalla, ancora una volta, occhi lucidi e sorrisi verso casa.