porti e logistica

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Un incontro organizzato dal Propeller Club all’Hotel Crawn di Milano ha consentito di aprire un confronto sulle strategie da adottare in difesa del Porto di Genova dopo il crollo di ponte Morandi, portando nel capoluogo lombardo i problemi da affrontare, ma anche la spiegazione dettagliata di ciò che il crollo ha provocato.

Il presidente di assagenti Alberto Banchero ha tenuto a sottolineare che “Ci sono problemi legati al traffico locale e all’autotrasporto, ma la merce verso nord non incontra difficoltà dai bacini di Sampierdarena e Voltri. Il problema riguarda semmai l’interruzione della linea ferroviaria che verrà ripristinata nel giro di due settimane”. Banchero si appella anche a Milano: “fate capire al governo che Genova non è il porto della Liguria, ma è il porto dell’Italia per eccellenza”

Giampaolo Botta (direttore Spediporto) spiega che “L’organizzazione del porto si raddoppiando. Dobbiamo ragionare come se esistano due porti diversi, quello di Voltri servito dalla A26, quello di Sampierdarena dalla A7. Non vogliamo perdere un chilo di merce. Questa è la vocazione che si deve dare. Perciò abbiamo collaborato con tutte le amministrazioni, con l’obiettivo della duplicazione degli organici. La riorganizzazione dei varchi portuali non è secondaria: con la mancanza del Morandi nascerà un nuovo varco portuale, legata alla nuova viabilità. Verranno duplicate le funzioni che oggi erano solo a San Benigno”.

Il Presidente del porto Signorini aggiunge: “Il 90 per cento dei traffici che toccano Genova sono diretti verso nord ovest. Essere a Milano è fondamentale. Il rischio è che la vicenda venga vissuta come un ponte che è caduto. In realtà è molto di più riguarda tutto il nord ovest. Il decreto contiene alcune cose: il 3 per cento dell’Iva. Vale tra in 90 e 100 milioni all’anno. Può finanziare interventi alle categorie danneggiate. Ma servono anche misure mirate”. “Alcune questioni nel decreto non sono risolte: sono in particolare quelle infrastrutturali collegate al nodo di San Benigno. Altre legate agli Autotrasportatori: si parla di 5 milioni annui per tre anni, ma questo vuol dire due euro a viaggio”.