sport

3 minuti e 31 secondi di lettura
“Un milione di bambini in Italia subiscono, anche nello sport, discriminazioni e non hanno diritto al gioco”. Parte da qui la riflessione della ministra all’Integrazione Cécile Kyenge Kashetu, intervenuta al dibattito “Sport di cittadinanza, cittadinanza sportiva” che si è svolto nel parco di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia (Mo) – alla presenza di oltre 200 persone - all’interno dei Mondiali Antirazzisti, la festa Uisp per combattere le discriminazioni attraverso sport, musica e cultura. “Il primo punto – ha affermato la ministra – è lo ius soli. E mai come oggi si è visto un paese mobilitato su un tema simile con così tanta attenzione. C’è un cammino da fare insieme per rispondere con linguaggio non violento a tutti i discorsi razzisti. Questo paese è pieno di buone pratiche, tiriamole fuori. Facciamo vedere che l’Italia è altro partendo anche dai Mondiali Antirazzisti, che sono un esempio d’integrazione attraverso lo sport”.

Dopo cinque giorni di sport, incontri e concerti si è chiusa la 17ª edizione dei Mondiali Antirazzisti chiusura avvenuta con le premiazioni del torneo di calcio a 7 che ha visto impegnate 160 squadre dall’Europa e dal mondo. La Coppa Mondiali Antirazzisti, consegnata a chi durante l’ultimo anno ha realizzato il miglior progetto di lotta alle discriminazioni, è andata ai Rfc Ska Lions Caserta, la squadra nata nel 2011 che oltre a far giocare migranti e rifugiati politici si occupa di recuperare campi da gioco e spazi pubblici abbandonati per rimetterli a disposizione di tutti. La coppa del torneo è stata vinta dai Liberi Nantes seguiti dagli Rfc Ska Lions Caserta e dalla Start Lazionet. Sempre i Liberi Nantes si sono aggiudicati – ancor prima dell’inizio dei Mondiali – la Coppa Invisibili. La squadra, classificatasi seconda nel campionato di terza categoria della Figc Lazio, non compare nella classifica ufficiale perché schiera in campo profughi, richiedenti asilo e senza cittadinanza, dunque non riconosciuti dalla federazione.

La Coppa Piazza Antirazzista, per il miglior materiale preparato nell’area centrale dei Mondiali è andata ai Lowen Fans Gegen Rechts di Monaco; la Coppa Kick Sexism ad Atlantide per le battaglie civili che combatte da anni per i diritti di genere. I volontari Yap + Younet, provenienti da Corea del Sud, Taiwan, Kenia, Ghana, Salvador, Rep. Slovacca, Germania, Spagna, Ungheria, Turchia, Francia, Inghilterra, Russia si sono aggiudicati la Coppa Km; il gruppo “Kvb – Quelli della vecchia Bari” hanno vinto la Coppa Ultras per l’impegno antifascista all’interno della curva. I Boycott Granarolo – gruppo che lotta per i diritti dei migranti assunti dall’omonima azienda – e i Settefonti, da anni segnalati per la loro correttezza, hanno vinto rispettivamente la Coppa Bagna e la Coppa Fair-play. Alla Rep. Internationale di Leeds il torneo di calcio a 7 femminile. Per gli altri sport l’Arranged Team si è classificata prima delle 26 squadre di basket mentre per la pallavolo il titolo è andato alla Lokomotiv Zapata.

La genovese Lokomotiv Zapata, squadra mista presente ai mondiali anche con educatori e ragazzi del progetto Uisp “Pronti, partenza…VIA!” realizzato al circolo Merlino. Ragazzi che partecipano per la seconda volta ai Mondiali Antirazzisti che rappresentano il culmine di un percorso. Un percorso di partecipazione, inclusione, per dire no al razzismo, all’omofobia e a ogni forma di discriminazione. Percorso che a livello nazionale si concretizza con “Aspettando i mondiali”, a Genova con “Cartellino rosso al razzismo” (che si chiuderà tra il 26 e il 28 luglio a Voltri con il beach volley), il cui successo contribuisce a rendere sempre più nutrita la delegazione genovese ai mondiali di Castelfranco.

Il Lokomotiv Zapata ha partecipato ai tornei di calcio, basket e pallavolo, presentando sempre almeno una donna in campo e, nella pallavolo, vincendo pure la manifestazione.

Da Genova iscritti al torneo di calcio anche il C.S.A Pinelli e il gruppo ultras antirazzista e antifascista del Genoa, i G.A.V. 2003.

Sempre da Genova, per la decima volta ai Mondiali Antirazzisti, a gestire il bar grazie allo sforzo di tanti volontari, il gruppo dei Rude Boys & Girls Sampdoria.