Pierluigi Bersani che è un politico educato sorride sornione. “Lei qui è tranquillo perché sa che Genova è bersaniana...", gli chiedo. "Sono onorato , mi sento genovese". Poi con i fidati Margini e Tullo si avvia alla Festa dell’Unità.
Una festa in tono minore dove il tema centrale è molto importante, la giustizia, ma assolutamente fuori da ogni contesto in una città retta dalla sinistra col Pd coinvoltissimo, a una manciata di mesi da elezioni comunali che, salvo sorprese, saranno la prova generale delle elezioni nazionali del 2018.
Ci si aspettava che, come sempre fu fatto nel passato, la Festa “stesse sulla notizia”. Cioè sulle prossime elezioni, ma soprattutto sul ruolo che si vorrà dare al sindaco Marco Doria, vincitore di clamorose primarie nel 2012, oggi molto criticato anche nel Pd. O il ruolo che Doria deciderà di darsi. Mi candido o no? E se mi candido, con o senza primarie?
Questa la domanda, ma la Festa di Genova, la seconda dopo la pesante sconfitta alle regionali del 2015, la prima dopo la perdita della rossa Savona, parlerà di giustizia. Argomento strategico ma, come dice bene il saggio Bersani, “nelle famiglie a tavola si parla di altro”.
Appunto. A Genova si parla di altro: vicoli abbandonati al degrado e alla violenza, migranti in via Venti, mercatini abusivi mentre i commercianti faticano a tirare avanti, inquinamento, trasporto pubblico collassato, industrie scomparse, ragazzi in fuga continua, treni pendolari indecenti, isolamento da Milano e Roma, aeroporto che perde voli (vedi Turkish), Fiera distrutta.
Bersani sorridente arriva alla Festa, dopo aver visitato l’emozionante mostra con le lettere originali di Antonio Gramsci allestita dalla Fondazione Ds (loro almeno ancora ci sanno fare…). E la platea che per il capogruppo Rosato era semi-vuota ora è straripante.
Genova bersaniana… Già. I vecchi che ancora sanno fare le cose di partito sono contenti. I volontari si fanno il mazzo come sempre. Qualcuno chiede: ma Doria si ricandida? Ma si faranno le primarie o no? E Orlando che ruolo sta giocando? E alla segreteria regionale chi ci vogliono mandare? Ma si rendono conto che rischiamo di perdere Genova? Ma questa Festa non risponde o non sa rispondere.
Ecco perché le elezioni di Genova diventeranno “nazionali”. Qualcuno, per favore, lo spiega ai dirigenti del Pd prima che sia troppo tardi?
politica
Genova, la città bersaniana e la Festa senza risposte
Doria, primarie, segreteria regionale: ma qui si parla d'altro
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