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Dopo i lavori di un milione e mezzo, ora tutti se ne lamentano
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Nell’agosto scorso il rinnovato manto del Ferraris era stato presentato in pompa magna con tanto di garanzie decennali. A distanza di sei mesi il prato misto sintetico dello stadio genovese viene attaccato da allenatori e calciatori. Gasperini, Pioli, Sarri tanto per citarne alcuni hanno messo all’indice il campo di Marassi e il suo milione e seicentomila euro tanto era costato a Genoa e Samp.

Va detto che tutto l’impianto era stato rifatto in funzione delle forti piogge che negli ultimi anni hanno caratterizzato Genova in autunno e inverno. Invece queste stagioni fino ad ora sono state contraddistinte dalla siccità. Forse per questo il terreno ne ha risentito. Di sicuro le squadre genovesi, ma anche altre, stanno pagando, sul campo, in tutti i sensi, un bel po’ di infortunati.

Dopo la gara col Toro la Samp ha perso Diakite e Sala per problemi muscolari. Pure i granata sono rimasti scottati: Acquah è stato sostituito e per 20 giorni sarà indisponibile. Il Genoa con la Lazio ha visto cadere Pavoletti e Ansaldi, stop lunghi e i biancocelesti lamentano l’infortunio a Basta.

Il problema è che malgrado l’arrivo di nuovi carrelli con lampade riscaldanti per le fibre il terreno è brutto e pericoloso e tempi tecnici per intervenire non ce ne sono più. Reggerà fino a metà maggio, ma soprattutto i giocatori sopravviveranno al killer lungo cento metri e largo cinquanta?