economia

L'intervento del sindacato
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La Liguria è come al solito sotto attacco e tutti stanno a guardare nella speranza che arrivi qualcuno a risolverci i problemi. La Uil trova inammissibile ed inaccettabile, in una regione dove il tasso di disoccupazione è stabilmente a doppia cifra e dove i giovani in cerca di prima occupazione sono costretti a migrare in altre regioni limitrofe o all’estero, non essere in grado di pretendere dal Governo nazionale una maggiore attenzione al tessuto industriale di Genova e della Liguria.

Infrastrutture strategiche per Genova e la Liguria come il Nodo ferroviario, il terzo valico sono in perenne ritardo, il progetto della Gronda, tanto acclamato in queste settimane, è vecchio di dieci anni come il ribaltamento a mare dell’area Fincantieri che doveva partire sette anni fa metre, oggi, assistiamo passivi alle crisi che stanno colpendo il tessuto industriale

Ericsson, Piaggio, Gitiesse, H3G e Ilva sono solo la punta di una crisi che sta colpendo Genova e tutta la regione,
è incomprensibile assistere inermi allo scempio che le multinazionali stanno facendo nel nostro paese, il Governo sta studiando metodi per investire sempre di più su Industria 4.0, ma innovazione e il libero mercato non vogliono dire che dobbiamo assistere impotenti al volere di aziende che vengono in Italia solo per cogliere grossi vantaggi per poi, una volta esauriti, lasciare solo disoccupazione.

Come mai altre nazioni europee tutelano le loro aziende e questo non avviene da parte del Governo italiano? Come mai la Francia può mettere in discussione accordi già chiusi come per Fincantieri per mere mire nazionalistiche e l’Italia non riesce a far recedere una multinazionale come Ericsson da fare qualche decina di licenziamenti?

Magari come Liguria potremmo chiedere di essere annessi alla Francia, magari in questo modo riusciremo a salvaguardare le aziende e i lavoratori liguri dall’immobilismo di un sistema paese che non funziona e che non ha o non vuole intervenire sui veri problemi dei cittadini.