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Dopo la conferma del tecnico rossoblù
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L'ultimo invito della dirigenza del Genoa ancora prima della sconfitta col Torino era quello di non perdere la testa chiaro riferimento alla pressione della tifoseria in aperta contestazione al presidente Preziosi. Ma dalle 17 di sabato appunto dopo il ko con i granata, quarto match finito male negli ultimi 5 giocati la testa che pendeva era quella di Cesare Prandelli. I bene informati annunciavano che il tecnico stava rischiando il posto e nel giorno di Pasqua si dava praticamente certo il ritorno clamoroso di Davide Ballardini.


Insomma fiducia a Prandelli pubblicamente azzerata. Ma in serata ecco dopo dubbi e ripensamenti il dietro front inatteso: avanti con Cesare. Tocca a lui nel mezzo di una tempesta tirare fuori dai guai il Grifone che ha ancora 5 punti di vantaggio sull'Empoli (ha pure gli scontri diretti favorevoli) ma che non ha troppe sicurezze visto che la squadra non segna più: su nove partite in 7 non ha fatto gol anche perché conclude pochissimo. Preziosi ha pensato seriamente al ribaltone restaurando in panca Ballardini cacciato via tra lo stupore generale con media da Europa League dopo 7 partite e 12 punti. Juric con la sua parentesi disastrosa ha fatto il resto mentre Preziosi ha chiuso il cerchio con Prandelli ma a cui ha tolto incredibilmente il bomber Piatek in cambio di un mercato di gennaio che il campo ha detto di essere stato a dir poco discutibile.

Persino Sky ha criticato la mossa Piatek, ma ora è tardi andava fatto prima come abbiamo denunciato noi passando per nemici del popolo. E ora? Prandelli incassa questa fiducia dopo essere rimasto però a rosolare a fuoco lento, aspettando di capire che fare con Ballardini battezzato mesi fa da Preziosi come "bravo solo nei momenti disperati" e quindi esattamente funzionale in questo momento vista la classifica e il calendario che attende il Grifone. Invece Ave Cesare che ha rassicurato Preziosi sulla sua ferma convinzione di chiudere con la permanenza in serie A. L'importante ora è non perdere la testa, stavolta davvero, di fronte a chi ha davvero a cuore la sorte del Genoa.