curiosità

La conoscenza della lingua della Regina è in crescita ma non abbastanza
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Che sia attraverso libri, lezioni o ripetizioni, i giovani oggi si ritrovano a studiare per anni, ripetutamente, le stesse cose. La cultura generale è importante, ma passeggera, per quanto ci sia sempre l’eccezione, tante cose vengono lette ricordate per qualche giorno e poi dimenticate nei cassetti di una memoria ormai sempre più focalizzata sull’immediato rispetto al passato da cui bisognerebbe prendere esempio per migliorare il futuro.



 

I modelli, gli errori del passato dovrebbero essere presi ad esempio per fare qualcosa di diverso, per modificare in un ottica lavorativa l’istruzione che soprattutto nei licei classici e scientifici porta i ragazzi a maturarsi senza particolari “skill” lavorativi.

 

Le lingue straniere nel nostro paese, c’è sempre l’eccezione che conferma la regola, sono sottovalutate sia dagli studenti sia dalle istituzioni, che spesso non forniscono  insegnanti di livello. Ragazzi che dall’asilo dovrebbero cominciare ad imparare l’inglese, si ritrovano a 19 anni senza neanche le basi necessarie per accogliere un turista straniero.



 

L’impatto che ha un turista con il capoluogo ligure, è evidente. La nomea della Superba riecheggia, e il turista si deve arrangiare.

 

Le informazioni sono poche per chi visita per la prima volta l’ex Repubblica Marinara. E una cosa salta all’occhio, la maggior parte delle persone in giro sono di una certa età, qualcuno di loro parla francese, l’inglese però è maccheronico.


 

Ge No Va però attenzione! O meglio “Attention please”, il turista alla lunga si stufa di essere trattato male e non torna più, le mance le danno quasi solo i turisti ormai, quindi perché comportarsi con diffidenza quando dall’altra parte c’è solo la voglia di imparare, rapportarsi e apprezzare ciò di cui tutti facciamo parte, un paese meraviglioso ma che non sta reagendo ai campanelli d’allarme?

 

Il turismo ma anche l’esportazione della nostra cultura, che piano piano va appiattendosi con la perdita graduale dei dialetti, dovrebbe essere al centro delle proposte politiche, l’aumento della produttività un obiettivo. La lingua inglese dovrebbe essere un “Must”. Invece quasi tutto resta in “Slow Motion” , il ritmo se ti piace vai a prenderlo a Milano, laddove tutti corrono.  Information: anche a Milano ultimamente le persone sono meno Fast and Furious, il rischio in effetti è che tra poco in Lombardia la seconda lingua ufficiale diventi il cinese. “Good luck” con la lingua dagli occhi a mandorla,  al-mond non ci siamo solo noi.