sport

1 minuto e 24 secondi di lettura
  "Vi svelo una curiosità: sono qui a Bergamo in un locale dove vengo a fare colazione o a mangiare e il titolare è genoano. Lui è bergamasco ma tifa Genoa ed è diventato anche un amico". Giampiero Gasperini parte così nel suo lungo intervento a Gradinata Nord.

Il tecnico dell'Atalanta va a ruota libera. Si parte col Genoa e la sua delicata classifica: "So che mi aspettate col fucile spianato - dice sorridendo - ma io ho una pellaccia. A parte gli scherzi, quella rossoblu è una squadra con buoni giocatori, più forte di quella dell'anno scorso e col potenziale offensivo che ha non rischia. In fondo il centro classifica non è poi così distante secondo me è questione di tempo e i risultati verranno. Il problema è che c'è più equilibrio in campionato. Noi eravamo in zona retrocessione ora ci giochiamo l'Europa".

Si passa al Var dopo le polemiche del Torino e soprattutto del Genoa defraudato a Roma: "Sul fuorigioco funziona spesso, ma sui rigori basta vedere il caso di Pandev non ci siamo ancora". Gasperini parla poi di Prandelli è di quel 3-3 con la Fiorentina di circa 10 anni fa: "Stimo Prandelli è penso che al Genoa possa aprire un ciclo. Però in quella stagione meritavamo di andare noi in Champions. Quella partita non me la dimentico e alla fine pesò ma i gol annullati ingiustamente a Milito ancora di più". Il futuro: "Sono e rimarrò legato al Genoa ma a Bergamo ho trovato un altro ambiente che mi piace e mi sorregge in tutto. È il bello del calcio".