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 Se ci fossero le primarie per scegliere il nuovo segretario nazionale di Forza Italia si candiderebbe? "Sì, certo". E' la risposta del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a 'Un giorno da pecora' su Radio 1. "Certo che mi candiderò, con le mie idee: se uno vince vince, se perde perde. Non so neanche se sarebbe bello lasciare il nome a Forza Italia", prosegue. "Il primo a voler cambiare il nome in 'Altra Italia' è stato Berlusconi, una certa stanchezza l'ha avvertita anche lui".

E sulla convocazione del consiglio nazionale di Forza Italia fissata per il 25 giugno "Se Forza Italia pensa di cambiare dall'alto dicendo 'ora mettiamo tutti nuovi, ora mettiamo tutti biondi, giovani o donne', sbaglia, il nuovo partito è: non mettiamo nessuno e diciamo a tutti i nostri militanti scegliete voi chi volete". Parteciperà? "Dipende di che cosa parliamo, se si eleggono i nuovi coordinatori nazionali non ci vado, se si eleggono dei garanti che governino il partito per 60-90 giorni massimo per andare alle primarie, sì", replica Toti evidenziando che la priorità da affrontare è "la selezione della classe dirigente".

"Considero il presidente Berlusconi il più grande statista che abbiamo avuto nella Repubblica. Ma oggi secondo me deve rendersi conto che un'epoca è finita. Credo che il presidente Berlusconi debba cominciare a pensare come lascerà il suo partito, come tutti i grandi statisti in questo Paese. Quindi c'è bisogno di costruire un percorso che dia legittimità alla nuova classe dirigente".

Chi ci sarà dopo Berlusconi? "Ci sarà un signore, o una signora, che verrà scelto dagli elettori. Il rapporto umano con il presidente Berlusconi resta profondo" ha concluso il governatore. "Ho lavorato per la sua azienda a lungo, un'azienda meritocratica dove, contrariamente a quanto succede a volte in Forza Italia, le cose funzionano molto meglio e in modo più lineare".