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Il fondatore degli 'azzurri' rilancia verso il tavolo di martedì
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La convention di Giovanni Toti a Roma è stata per Silvio Berlusconi "un'iniziativa pletorica, superata dai fatti. Chiede un rinnovamento che noi abbiamo già avviato, secondo un percorso concordato, che ho annunciato 15 giorni fa ai gruppi parlamentati e che lo stesso Toti ha condiviso". Berlusconi ricorda che "martedì si riunirà il tavolo delle regole per cominciare a impostare la nuova Forza Italia: spero che Giovanni almeno questa volta sia presente e dia il suo contributo. Nella storia di Forza Italia c'è sempre stato spazio per il massimo confronto di idee. Non c'è mai stato spazio per il correntismo e il frazionismo. Questa è l'unica regola che non cambieremo mai”, sottolinea Berlusconi. Che ammonisce: “Chiunque non concordi è libero di tentare di fondare un nuovo movimento. Certo non mi pare che chi ha provato a farlo contro di me abbia avuto molto successo".

Alla convention di Giovanni Toti "non ho visto alcuna tendenza di scissione", ribatte Mara Carfagna, che assieme al governatore ligure e' coordinatrice di Forza Italia. "Ho notato viceversa energie positive e voglia partecipare. Quelle persone vanno rispettate perché credono in Forza Italia, vogliono proiettarla nel futuro rendendola di nuovo grande e non credo che si accontentino di chiudersi nel recinto dei tifosi dell'uno o dell'altra". Ma, avverte Carfagna, "chi crede di poter pensionare Berlusconi è un mitomane. E non mi sembra che Toti lo sia".

Dal palco del Teatro Brancaccio il governatore ligure dal canto suo aveva assicurato: nessun intento scissionista. Ma nemmeno indulgenza per un gruppo dirigente che, a suo avviso, sta ignorando la crisi profonda del partito. “In dieci anni con Forza Italia siamo passati dal 40 al 6% e qualcuno ancora dice 'tutto sommato non è andata cosi male'. Stiamo andando verso lo zero assoluto. Siamo qui perché non possiamo andare avanti cosi".

Ed è a questo punto che Toti ha fatto partire l'artiglieria nei confronti degli attuali dirigenti di Forza Italia
. “Dobbiamo tornare a essere un grande movimento di popolo, ciò che non siamo più stati negli ultimi anni. Abbiamo smesso di frequentare il popolo. Indignarsi dalle Maldive, a bordo piscina, per il reddito di cittadinanza, o fare vendemmia con le borse di Chanel, non funziona. Riarrotoliamo le maniche della camicia e torniamo a dare risposte a quel popolo. Questa è la classe dirigente che dobbiamo selezionare". Parole che hanno irritato (e non poco) la nomenclatura ‘azzurra’ pronta per le vacanze nella canicola di luglio.

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