cronaca

Bellaspiga: "Il 25 aprile per noi è cominciato il terrore"
3 minuti e 0 secondi di lettura
Il Consiglio regionale della Liguria ha tenuto una seduta solenne per celebrare il Giorno del Ricordo e commemorare le vittime delle foibe e l'esilio dei giuliano dalmati. Presieduta dal presidente dell'asemblea ligure, Francesco Bruzzone, alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità, tra le quali il presidente della regione Giovanni Toti e il procuratore capo Francesco Cozzi.

Relatrice è stata Lucia Bellaspiga, figlia di esuli, che ha ricordato la tragedia. "Abbiamo una legge del 2004 che ci ha portato a organizzare iniziative anche negli anni scorsi, questa però è la prima volta in cui diamo applicazione a una legge regionale nuova per celebrare una seduta solenne del Consiglio regionale, come già avviene per il giorno della Memoria" ha sottolineato Francesco Bruzzone. "Una rilevanza fortemente istituzionale, con tante autorità presenti e una relatrice importante che ha avuto modo di trattare l'argomento alla Camera dei deputati, al Senato, davanti al presidente della Repubblica. Iniziamo il nuovo corso della legge sui consigli regionali solenni nel giorno del ricordo con un'ospite importante".

Lucia Bellaspiga ha spiegato che "il giorno del ricordo parla della grande tragedia cosiddetta delle 'foibe' e dell'esodo dei giuliano-dalmati, cittadini italiani costretti alla fuga da Italia a Italia alla fine della seconda guerra mondiale, in tempo di pace, spinti da una persecuzione che non avrebbe senso neanche in tempo di guerra. "Sono figlia di esuli polesani: mia mamma è dovuta scappare da Pola nel '47 quando il resto d'Italia aveva già abbondantemente celebrato la pace e stava iniziando a ricostruire in democrazia. Il resto d'Italia il 25 aprile è stata liberata dagli anglo-americani è ha iniziato a festeggiare con i liberatori, mentre i nostri giuliano-dalmati sono stati 'liberati' dai titini e lì per loro è iniziato il terrore, il sangue e la persecuzione".

"E' simbolicamente molto importante celebrare solennemente il giorno del ricordo in un Consiglio regionale perché significa che dopo decenni di censura e oblio, le istituzioni si accorgono che questa è storia nazionale che non andava nascosta - ha aggiunto Bellaspiga - Tito ha vinto la guerra e 'chi vince ha sempre ragione' e andava blandito perché era uno stato cuscinetto, un comunismo diverso rispetto a quello dell'Unione Sovietica. Qualsiasi azione andava accettata perché conveniva all'Occidente".

"Direi che è un atto dovuto ricordare le vittime delle foibe.
Credo che costruire un futuro per il nostro Paese significhi anche ricordare tutti i passaggi della nostra storia, anche quelli più dolorosi, anche quelli che ancora in qualche modo sono aperti". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti alla cerimonia solenne per celebrare il Giorno del ricordo in cui il Consiglio regionale commemora la tragedia delle foibe e l'esilio dei giuliano dalmati.

"Il tema del confine del nostro Paese a Est è certamente molto sentito dalle comunità che vivono in quei luoghi - ha spiegato Toti - Molte persone hanno pagato con la vita quei durissimi anni subito dopo la Liberazione e molte famiglie non hanno avuto più una casa e una patria dove vivere. Ricordarlo, come ricordiamo le vittime delle grandi tragedia del Novecento, è un modo per costruire un futuro credo migliore, più sereno, basato sulla consapevolezza delle tante vittime su tanti fronti che hanno pagato un prezzo per quella libertà e quel Paese in cui oggi viviamo. Credo sia il modo migliore per le nuove generazioni avere più consapevolezza di sé, per le vecchie di ricordare il proprio passato e costruire insieme un futuro basato sul diritto" ha concluso Giovanni Toti.