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L'assessore dimissionato: "Fatto gravissimo, neppure una telefonata dal sindaco""
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Altro colpo di scena nelle istituzioni spezzine lacerate dagli scontri politici interni al Partito Democratico: Massimo Federici revoca la delega all'assessore ai servizi sociali Andrea Stretti e nomina al suo posto Mauro Bornia.

L'annuncio tramite un comunicato del Comune: "Alla base della decisione l’incrinarsi di vincoli di solidarietà, il venir meno del rapporto fiduciario per divergenze politiche maturate da diversi mesi e la necessità di un rilancio delle politiche sociali e della sanità nell’Amministrazione".

Il diretto interessato parla di "Fatto gravissimo" e sostiene che dietro alla decisione del sindaco non ci sono questioni legate all'amministrazione, ma quelle legate all'imminente congresso provinciale del PD:

"Ne prendo atto con amarezza - dice Stretti - non si è rotto il vincolo di mandato, si è rotto il vincolo di obbedienza che, peraltro, non c'è mai stato. Dal punto di vista personale penso di avere la libertà di fare scelte politiche, peraltro sempre rimanendo dentro al partito".

Nella riunione di ieri dell'unione comunale del PD, infatti, il gruppo che fa riferimento a Stretti (i renziani, non più paitiani) ha stretto un accordo con gli esponenti della sinistra dem (Fabrizio Andreotti segretario comunale della Spezia, e appoggio all'orlandiano Federico Barli per la segreteria provinciale). Accordo che Federici e Raffaella Paita (che sostengono Del Bello) non avrebbero digerito.

Tant'è che Stretti aggiunge: "Ho sempre fatto fatica ad obbedire, figuriamoci se ubbedisco a una ragazza di 40 anni". Riferimento alla consigliera regionale che avrebbe condizionato la decisione di Federici.

"In questo partito c'è una cappa che tiene oppressa la voglia di discutere - conclude Stretti - ho saputo della decisione da una lettera che mi ha consegnato un messo comunale. Dal punto di vista umano sono amareggiato. Federici non mi ha neppure telefonato".

E ora in molti si chiedono se la maggioranza riuscirà a rimanere compatta (si fa per dire) fino alle elezioni del 2017, oppure se si potrà aprire una vera e propria crisi di giunta.