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Nuova ordinanza in Liguria mentre il governo cerca di frenare le regioni
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"Fino al giorno 18 maggio il governo ha vietato ogni riapertura, noi faremo quello che possiamo fare nello spazio che il governo ha lasciato di autonomia alle regioni. Ma sia chiaro a tutti che dal 18 la Regione Liguria si riprende la sua possibilità di decidere. Ovviamente lo faremo sulla base dei numeri che ci sono, perché non siamo incoscienti". Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel tradizionale appuntamento del sabato sera in diretta su Primocanale per rispondere alle domande inviate dal pubblico a casa. Una conferma che arriva nel momento in cui da Roma sono attesi due decreti del premier Giuseppe Conte per stoppare le spinte centrifughe di Italia viva e mantenere alto il suo gradimento - vera assicurazione sulla sua permanenza alla guida del governo - che si sviluppernno da qui alla metà di maggio.

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La nuova ordinanza regionale preannunciata dal governatore della Liguria Giovanni Toti, "che d'intesa con altre Regioni entrerà in vigore dalla mezzanotte e un minuto di lunedì 11 maggio, "non sarà un'ordinanza eversiva nei confronti del Governo. Diremo solo che questa settimana 'mettiamo a posto le cose' e dal 18 si riparte perché non possiamo aspettare più neanche un'ora". Toti ha confermato quindi che "da lunedì 11 maggio negozianti, parrucchieri, estetiste e artigiani ancora chiusi potranno andare nei loro negozi a cominciare a sistemare e preparare le cose perché per quanto ci riguarda dal 18 maggio si riparte tutti con tutte le attività. Vedremo i numeri ma i parametri che il ministero della salute ha deciso di verificare con le regioni stanno andando tutti sostanzialmente bene".

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Dalla Liguria al Veneto, dalla Puglia alla Calabria,
i governatori chiedono linee guida e un cruscotto sanitario uguale per tutti. "Mi auguro il governo e Inail facciano presto le linee guida di sicurezza, noi stiamo comunque lavorando su linee guida nostre di aiuto per tutti ma è bene ci siano protocolli governativi validi in tutto il Paese di garanzia per la ripresa del lavoro", ha evidenziato Toti. Da lunedì 11 maggio, la nuova ordinanza in Lguria dà la possibilità ai liguri "di spostarsi con tutto il nucleo familiare, non più esclusivamente da soli, nelle seconde case. Così come daremo la possibilità di andare a pesca insieme ai membri dello stesso nucleo familiare. Consentiremo gli spostamenti nella regione".

Toti ha poi aggiunto che "il 17 scade il dpcm del governo
e, per quanto mi riguarda, dal 18 maggio si riparte con tutte le attività visto che tutti i parametri stanno andando sostanzialmente bene. Sono dati positivi che mi fanno essere ottimista". Se la curva del virus resta bassa, la Liguria si appresta dal 18 a far ripartire anche i litorali. "Verranno anche riaperte le spiagge libere, con del personale che monitorerà che non siano troppo affollate. Firmiamo l'ordinanza, ma torniamo a dire al governo che il 18 maggio si riparte e vogliamo avere tutte le linee guida per farlo. La Liguria è una regione che con l'estate, il turismo, le spiagge, i ristoranti, gli stabilimenti balneari ci vive ed è giusto che tornino a lavorare. Io spero anche che presto il governo abbia apra finalmente le regioni e si torni a circolare liberamente in questo paese. Sappiamo gestire il traffico, staremo attenti, guarderemo bene i dati ma noi dobbiamo ripartire", ha ribadito Toti.

Nella maggioranza che tiene insieme il governo Conte il rischio di un corto circuito è comunque dietro l'angolo. Sul decreto rilancio, che potrebbe vedere luce verde l'11 maggio si è rischiato l'incidente su un comma, quello riguardante la possibilità di una sorta di condono "prevedendo che interventi edilizi già presenti sui territori possano costruire in sanatoria, se conformi ai Piani Attuativi di Riqualificazione Urbana". Il comma ha scatenato l'ira del M5s, che lo ha stoppato. E alla fine anche il Pd, dal quale secondo fonti M5s sarebbe venuta la proposta, ne ha escluso la possibilità. Il decreto, per il resto, è ormai pronto. Solo sul capitolo imprese, dal punto di vista normativo, ci sarebbero ancora alcuni nodi da sciogliere. Ma sulle misure - indennizzi a fondo perduto e ricapitalizzazioni - la quadra sarebbe stata trovata.

Il governatore Toti ha confermato poi il "pressing" su Conte per iniziare la stagione turistica: "Spero che il governo apra presto i confini delle regioni e che si torni a viaggiare liberamente in questo paese. La Liguria è già abituata, da noi arrivano 10mila tir ogni giorno, i nostri porti sono rimasti aperti e hanno garantito a tutta Italia di potersi sfamare. Sappiamo gestire bene il traffico, staremo attenti, ma dobbiamo ripartire. Lo faremo sulla base dei numeri, non siamo e non siamo mai stati incoscienti. Ma se non si riparte non sapremo più come mangiare". In merito al monito degli scienziati su possibili ricadute, "ho il massimo rispetto per gli scienziati, che giustamente ci mettono in guardia, ma la politica deve fare sintesi e calcolare il rischio, considerando la situazione pesantissima che c'e' sul piano economico. Un Paese che perde dieci punti di Pil non sarebbe neppure in grado di fronteggiare una seconda ondata epidemica. Non basta parlare di indebitare il Paese, poi questo debito va speso. Altrimenti rischiamo di non avere più i soldi neppure per pagare la sanità che ci ha difeso e protetto", ha concluso il governatore ligure.

IL MINISTRO BOCCIA CONFERMA -
A distanza di poche dall'intervista a Primocanale, il governatore ligure ha sentito al telefono il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. "Il ministro mi ha confermato che è intenzione del Governo" dare dal 18 maggio "piena autonomia ai territori circa le proprie scelte, ovviamente seguendo con attenzioni i dati dell'epidemia, per fortuna in costante calo". La nuova ordinanza della Regione Liguria pertanto "consentirà a tutti di prepararsi al meglio per le aperture del 18 e lavoreremo per garantire la ripresa piena dell'economia insieme alla sicurezza dei lavoratori, auspicando che vengano diramate al più presto le linee guida dell'Inail e che contengano regole attuabili, perché i 4 metri lineari tra i tavoli dei ristoranti che qualcuno ha anticipato come indiscrezione sarebbero inapplicabili per la maggior parte degli esercizi", ha concliuso Toti.