politica

2 minuti e 28 secondi di lettura
"Non può essere una colpa aver applicato i criteri di trasparenza e corretta amministrazione". Così, in una nota congiunta, gli assessori Giacomo Giampedrone e Pietro Piciocchi commentano l’inchiesta (CLICCA QUI) che li vede indagati dalla procura della Spezia per bancarotta della 'Ameglia servizi turistici', società che curava vari servizi per il Comune di Ameglia (La Spezia).

La vicenda risale al periodo in cui Giampedrone era sindaco di Ameglia. Era stato lui stesso, nel 2014, ad avviare una 'due diligence' che ha fatto emergere il caso. Piciocchi entra nell'inchiesta in quanto membro del Cda della società. Oltre ai due assessori risultano indagati tutti i sindaci di Ameglia dal 2008 al 2017 e tutti i componenti del Cda della società nello stesso periodo. "Durante il nostro breve mandato - proseguono - abbiamo commissionato una “due diligence”, mai fatta negli 11 anni precedenti, portando alla luce debiti occulti accumulati nelle precedenti gestioni. Dal 2003 al 2014, anno del nostro arrivo in Comune, infatti nessuna delle amministrazioni precedenti aveva segnalato l'esistenza del debito accumulato. Non appena emerso il debito ci siamo attivati per mettere in sicurezza i posti di lavoro e salvaguardare i servizi essenziali alla cittadinanza, prima che la società venisse posta in liquidazione, a partire dal 2016".

"Siamo certi - concludono - che la situazione sarà chiarita in tempi brevi: siamo a completa disposizione della procura. Ribadiamo che se tornassimo indietro faremmo esattamente le stesse scelte: compiute esclusivamente per la trasparenza dei conti di bilancio, la salvaguardia dei posti di lavoro e la garanzia dei servizi essenziali pubblici dei cittadini".

"È vergognosa la richiesta da parte del Pd di riferire in aula: siamo di fronte a una strumentalizzazione surreale e senza limiti" hanno commentato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci rispondendo alle richieste del Pd di riferire in aula i due assessori. "Innanzitutto – spiegano - perché nelle file degli indagati compare un loro esponente, Umberto Galazzo. Ma le assurdità non si fermano qui: teniamo al fatto che i consiglieri regionali del Pd sappiano che l’unica colpa imputabile ai due assessori coinvolti in questa vicenda è di aver denunciato per primi e unici la situazione debitoria. L’inchiesta riguarda un comune amministrato dal Pd dal 2003 al 2014, con un buco di bilancio di questa società prodotto dal Pd e da loro sempre occultato fino all’arrivo di Giampedrone e Piciocchi. Il Pd dovrebbe interrogare se stesso e chiedersi dove trovi la faccia tosta per dichiarazioni come questa".

"A Giampedrone e Piciocchi – concludono - va il merito di aver portato alla luce tutto questo e aver tentato di rimediare ai danni fatti da anni di amministrazione del Pd, con l’unico obiettivo di salvare il posto di lavoro dei dipendenti di Ameglia Servizi e garantire i servizi essenziali ai cittadini del borgo spezzino".