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Campus Savona, palazzina smart solo con fonti rinnovabili
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Una palazzina energeticamente autosufficiente grazie anche all'attività fisica degli studenti. Accade al campus Universitario di Savona dove sono cominciate le attività di collaudo. Denominata Smart Energy Building e nata come esperienza dimostrativa di possibile interazione tra un edificio "smart" e la rete elettrica "intelligente" del Campus, la palazzina adotta una serie di tecnologie per essere alimentata unicamente da fonti rinnovabili. Il riscaldamento è garantito da una "pompa di calore geotermica", ossia 8 sonde che scendono in profondità per più di 100 metri (per una lunghezza totale di 1 km) scambiando calore con il terreno.

L'energia elettrica è garantita, oltre che dagli ormai tradizionali pannelli fotovoltaici sul tetto (in grado di erogare fino a 23 kW), anche dall'attività fisica degli occupanti: all'interno è stato allestito un laboratorio di scienze motorie per gli studenti i cui macchinari, come cyclette o tapis roulant, sono in grado di produrre energia elettrica per il campus. La palazzina adotta una serie di accorgimenti per ridurre al minimo i consumi: tra questi anche un innovativo sistema di gestione energetica e automazione, una vera e propria "intelligenza artificiale" in grado di convogliare in tempo reale riscaldamento ed energia nelle aree in quel momento utilizzate escludendo invece quelle in cui non sono necessari.

Si tratta del primo "Smart Energy Building" dell'Università di Genova. L'edificio è costato poco più di 3 milioni di euro, al 90% coperti dal Ministero dell'Ambiente. I lavori per la realizzazione della palazzina sono terminati la scorsa settimana, l'inaugurazione in primavera.