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Il sindaco di Ventimiglia attacca: "Non sappiamo chi paga"
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“Siamo lasciati soli e non ci sono più strutture”. È il grido d’allarme dei sindaci liguri lanciato a Liguria Today sul tema dell’immigrazione. “I Comuni grandi si ritrovano a farsi carico di tutto, i comuni piccoli hanno paura non tanto perchè non siano solidali ma perchè si ritrovano con molte persone sul territorio che al termine del percorso d'accoglienza, che prevedono risorse europee, poi rischiano di rimanere senza casa”, spiega Paolo Pezzana, sindaco di Sori.

Altre preoccupazioni arrivano dal sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano. “Vorrei spezzare una lancia a favore di quelle forze dell'ordine che con pochi mezzi devono affrontare determinate situazioni. Il fatto che molte di queste forze di polizia siano state impegnate per Expo a scapito delle zone di confine come la nostra mi lascia con molti interrogativi. E poi, chi paga per le tipologie di servizi offerti? Comune? Prefettura? Ministero?”, attacca il sindaco. 

Sul punto interviene anche Emanuela Fracassi, assessore alle politihe socio-sanitarie del Comun di Genova: “Abbiamo una prima accoglienza che viene gestita dalla prefettura in collaborazione con associazioni del privato sociale, poi una seconda la cui regia è del Comune di Genova con la partecipazione di altre associazioni. Abbiamo riempito i posti. La preoccupazione della prefettura è di trovare nuovi posti a Genova e in Liguria”.

Sempre attraverso i microfoni di Primocanale arriva la risposta dell’assessore regionale Rambaudi, che annuncia un incontro con il Governo in programma venerdì e spiega: “Avevamo già chiesto al governo, come Regioni, di rivedere delle norme europee che immaginiamo abbiano tempi lunghi per essere riviste. Ma questo tema secondo cui le persone debbano rimanere nel Paese di identificazione crea una situazione di collo di bottiglia in Italia", afferma l'assessore. "Il tema di Ventimiglia è specifico. Molte persone abbandonano le strutture di accoglienza, dove avrebbero vitto e alloggio, per raggiungere la frontiera e andare in Francia”.