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Affluenza alle 19 oltre il 58%, in Liguria 61%
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È caos ai seggi in Italia durante le elezioni per il rinnovo di Camera e Senato. Lunghe code per votare, schede da ristampare in Sicilia, gli scrutatori dei seggi esteri bloccati nel traffico. A complicare il quadro è anche il nuovo sistema del tagliando antifrode, escogitato per evitare che nell'urna possano finire schede pre-compilate, che tuttavia rallenta le operazioni. 

L'affulenza nazionale, intanto, si è attestata oltre il 58% secondo la rilevazione delle 19. Un dato in aumento rispetto al 2013 (alla stessa ora aveva votato il 46,5%), anche se in quella tornata si votava su due giorni, domenica e lunedì. In Liguria il dato è lievemente superiore, più del 61%. Genova e Savona, con più del 62%, sono le province liguri dove finora si è votato di più. Tuttavia, secondo le stime di YouTrend, l'affluenza alla chiusura dei seggi dovrebbe essere del 65%-70%, in calo rispetto alle elezioni di 5 anni fa quando il dato definitivo fu di 75,2%.

Anche a Genova c'è la fila, e in qualche caso c'è chi ha rinunciato dopo decine di minuti ad aspettare. Il caos è scoppiato in particolare al seggio 48 di via Modugno a Pegli, dove la presidente ha deciso di far votare una persona alla volta, nonostante la presenza di tre cabine.

"Ho atteso un’ora e mezza per far valere un mio diritto - ha esordito un anziano – e molti se ne sono andati prima di votare”. “Tempi d’attesa disastrosi – ha aggiunto un altro elettore – non so se per burocrazia o per incompetenza anche perché nelle sezioni vicine non c’era quella coda”.“Abbiamo sempre votato qui e non è mai accaduto” ha replicato una coppia facendo capire che questo nuovo metodo ha creato l’ingorgo.

Qualcuno ha chiamato anche le forze dell'ordine
che non hanno riscontrato irregolarità ma una certa lentezza e una passione per la burocrazia. La coda di alcune decine di metri, non documentabile perché dentro il seggio era vietato fare riprese, si è smaltita nel pomeriggio. E alla fine i tempi sono tornati ad essere decorosi. “Noi abbiamo sentito delle polemiche – ha concluso una coppia di anziani – ma in un quarto d’ora abbiamo fatto tutto”.

Ci sono scrutatori nel levante che riferiscono di non essersi ancora fermati un attimo. A Genova si vota anche per rinnovare consiglio del Municipio Centro Ovest, commissariato dopo le ultime amministrative di giugno 2017.

Anche a Imperia si è formata coda, dalle prime ore della mattinata, dopo l'apertura delle sezioni. Non ai seggi, però, ma in Comune, all'ufficio elettorale. Decine, infatti, gli imperiesi che si sono messi ordinatamente in fila per rinnovare o rifare il certificato elettorale. Persone che non hanno avuto tempo di anticipare l'incombenza o ritardatari che solo all'ultimo hanno deciso di recarsi alle urne, scegliendo di non ampliare il già numeroso esercito degli astensionisti.

AVVENTURA PER VOTARE 

Passa il pulmino 'anti-ghiaccio' a portare gli abitanti del comune di Maissana, in alta val di Vara, a votare. Un comune piccolo per numero di abitanti (circa 600) ma molto vasto, con la difficoltà specialmente per i più anziani a spostarsi con il maltempo. Dopo le forti nevicate dei giorni scorsi il sindaco Egidio Banti ha deciso così di allestire un servizio di trasporto perché i residenti di tutte le frazioni potessero recarsi nell'unico seggio nel borgo capoluogo in tutta sicurezza, per esercitare il loro diritto dovere. La navetta ha seguito due itinerari diversi, ripetendo il percorso mattina e pomeriggio.

Costretti invece a passare dalla Francia per votare in Italia, a causa di un masso franato sulla vecchia Aurelia gli abitanti delle frazioni di Grimaldi, Mortola e Ciotti, iscritti al seggio 23 di frazione Latte, a Ventimiglia. In tutto sono circa cinquecento aventi diritto ma molti oggi hanno dovuto rinunciare al voto. Considerato che la vecchia statale Aurelia è stata chiusa venerdì scorso dall'Anas per una frana gli abitanti che hanno voluto andare a votare sono stati obbligati a percorrere una ventina di chilometri in auto passando dal territorio francese.

Intanto a Castelnuovo di Porto, dove pervengono le schede elettorali degli italiani all’estero, le operazioni che precedono lo spoglio e che sarebbero dovute cominciare alle 11, sono rimaste bloccate. Gli scrutatori e i presidenti di seggio non riescono a raggiungere il centro polifunzionale della protezione civile a Castelnuovo di Porto, vicino Roma.

"Ci sono ingorghi sulla Tiberina e anche dall’uscita del raccordo anulare che porta qui – racconta un presidente che è riuscito a raggiungere il centro solo perché si era avviato per tempo questa mattina – uno scrutatore che sto aspettando è bloccato da un’ora sul ponte. Alcuni vorrebbero lasciare la macchina e venire a piedi, ma sono circa 5 chilometri".

"Molti scrutatori nominati e presidenti nominati se ne stanno andando perché impossibilitati a lavorare", mentre si stanno cercando presidenti e scrutatori 'supplenti'. Attorno alle 12, in una delle sale operative dove ci sono circa 200 seggi, solo 6-7 sono operativi "in questo momento", gli altri seggi sono "sotto-composti" e non possono lavorare poiché dei sei componenti deve essere presente almeno il minimo previsto dalla legge, vale a dire tre.

"Le schede sono arrivate in questo stanzone" ma non è possibile iniziare le operazioni che precedono lo spoglio, cioè quelle di verifica dei nominativi con gli elenchi dell’Aire. "Ma ad altri seggi le schede votate non sono ancora arrivate" e i funzionari della Corte d’Appello "sono molto preoccupati" per l’andamento delle operazioni.

Proteste e ritardi anche a Palermo
per la distribuzione delle schede - poco meno di 200mila - ristampate nella notte. La causa è un errore nella perimetrazione dei collegi Palermo 1 e Palermo 2, con 200 sezioni interessate. Numerosi seggi hanno aperto con ritardi che in alcuni casi hanno superato le due ore e mezzo a causa delle distribuzione delle nuove schede elettorali ristampate durante la notte. L'errore era stato causato dall'inserimento di alcune sezioni del collegio Palermo 1 nel collegio Palermo 2.

Lo spoglio in diretta come sempre sarà su Primocanale a partire dalle 22.30. Una maratona elettorale con collegamenti da Genova, e poi ospiti in studio, le analisi dei primi risultati, i vostri commenti live sulla nostra pagina Facebook e su WhatsApp al numero 3476766291

COME SI VOTA

Da non dimenticare carta d'identità e tessera elettorale nel recarsi ai seggi.
Novità di queste elezioni il tagliando antifrode, un codice progressivo alfanumerico per evitare lo scambio con schede già votate. Ecco la guida completa per usare la scheda elettorale: GUARDA IL VIDEO

I NUMERI

Saranno 24 i parlamentari liguri nella prossima legislatura, 16 deputati, 8 senatori. Tre i collegi per il Senato con l'uninominale, uno per il proporzionale. Sei i collegi per l'uninominale alla Camera e due per il proporzionale. Dai collegi uninominali verranno eletti 6 deputati e 3 senatori, gli altri usciranno dai collegi proporzionali. Le liste che si presentano da sole o in coalizione sono 12 per la Camera e 11 per il Senato: 310 i candidati.

In Liguria gli aventi diritto al voto sono 1 milione 229 mila 500 per la Camera e 1 milione 149 mila 899 per il Senato (rispettivamente 165.368 e 154.030 a Imperia, 174.069 e 163.128 alla Spezia, 220.672 e 206.766 a Savona)
Per la prima volta a votare saranno 12 mila 939 18enni. Nel capoluogo sono 669 mila 391 i genovesi chiamati alle urne per la Camera, di cui 73 mila under 25 che non potranno ancora votare per il Senato.

I RISULTATI: COME FUNZIONA

Le operazioni di scrutinio elettorale cominceranno alle ore 23, subito dopo la chiusura delle sezioni. I dati affluiranno dai seggi ai Comuni, alle Prefetture e al Ministero dell'Interno che fornisce esclusivamente un dato ufficioso, rimanendo nella competenza delle Corti d'Appello, la verifica dei verbali e la proclamazione degli eletti. La complessità del meccanismo prevede un riparto nazionale che tenga conto della cifra che ciascuna lista elettorale ottiene su tutti i territori per definire le percentuali necessarie al riparto dei seggi. I voti delle liste in coalizione che a livello nazionale non avranno ottenuto almeno il 3%, ma più dell'1%, concorrono alla cifra elettorale nazionale di ciascuna coalizione. Questa operazione presuppone, pertanto, la necessità che tutte le oltre 61.000 sezioni abbiano concluso le operazioni e abbiano inviato i dati. La mancanza, anche di una o più sezioni, non rende possibile la determinazione della cifra nazionale e, quindi, il conseguente riparto.