Elezioni, l'odissea degli italiani all'estero: il racconto di una giovane genovese

Giorni da incubo per gli italiani all'estero che hanno deciso di votare alle elezioni politiche. I più fortunati hanno già ricevuto il kit con scheda, certificato, busta piccola e busta grande preaffrancata da far pervenire al consolato entro il primo marzo. Ma molte persone stanno segnalando problemi e ritardi. 

Una di loro è Giulia Serra, 24enne genovese che lavora e vive a Londra da un anno e mezzo. Regolarmente iscritta all'Aire (l'anagrafe degli italiani residenti all'estero), sta ancora aspettando il suo pacchetto: "Ho chiamato il consolato e mi hanno detto che non risulto nell'elenco degli elettori. Quindi adesso chiamerò il Comune di Genova per ottenere il nullaosta. Avrei dovuto mandare la mia scheda entro la settimana per votare", racconta a Primocanale. 

Ora la trafila si complica. "Se il Comune darà il nullaosta dovrei ottenere il duplicato del pacchetto - spiega Giulia - e spero di riceverlo in tempo, altrimenti sarò costretta a fare la coda in ambasciata durante il weekend". Un vortice burocratico che sembra fatto apposta per dissuadere i potenziali elettori. "Una mia amica ha ricevuto il kit, ma senza scheda", aggiunge la giovane testimoniando un altro disguido.