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A lui, il grande pubblico televisivo deve l’arrivo in Italia di ‘Beautiful’, ‘Capitol’, ‘Miami Vice’ e tanti altri tanti serial di successo che con grande preveggenza acquistò dagli Stati Uniti per poche lire quando era capostruttura di Rai due. Perché con Claudio G. Fava - il G, che sta per Giorgio, era un simpatico vezzo che tutti avevano accettato con simpatia - genovese classe 1929, immancabile papillon al collo, non se ne va soltanto uno dei più acuti e ironici critici cinematografici che mai il nostro paese abbia espresso, ma un uomo di cultura multiforme che ha attraversato nel corso della lunga carriera i campi più disparati.

A partire dagli esordi giornalistici al ‘Corriere mercantile’ per arrivare ad una piccola e poco conosciuta carriera di attore, con Maurizio Nichetti ('Ladri di saponette'), in televisione con Ombretta Colli ('Una donna tutta sbagliata'), in teatro con Giancarlo e Mattia Sbragia, su un testo di Guido Fink dedicato a Orson Welles, che ricordava sempre con molto affetto. Autore di monografie su importanti figure del cinema italiano - da Sordi a Fellini a Tognazzi – ha organizzato con il programma 'Cinema di notte' decine di cicli di opere (tra profili di attori, registi, sceneggiatori e generi) che sono rimasti nella storia del piccolo schermo, impreziositi da sue piccole anticipazioni in cui mescolava il gusto per il calembour ad un’acutezza professionale fuori dal comune, contribuendo ad aumentare la conoscenza cinematografica degli italiani, premiato perfino dalla Francia con la carica di “Officier des Arts et des Lettres" per l’attività svolta a favore della diffusione del cinema transalpino, di cui era grande estimatore, proverbiale la sua passone per l’opera di Jean Pierre Melville.

Pur vivendo per decenni a Roma, era sempre rimasto nostalgicamente legato alla sua regione e alla sua città, e quando ritornò a Genova si rese sempre disponibile a collaborare per pura passione a tante iniziative: fu infatti direttore artistico di ‘Voci nell'ombra’, il primo Festival italiano dedicato interamente al doppiaggio cinematografico e televisivo, organizzato dal comune di Finale ligure, che lo ha nominato cittadino onorario, e per anni collaboratore fedele di Primocanale, non solo ma soprattutto per lo sport cui regalava la sua conoscenza del calcio attraverso la coinvolgente passione per il Genoa. E oggi che il mestiere di critico cinematografico praticamente non esiste più resta uno dei pochi che veramente ci ha fatto capire tutta la magia che nasce nella sala buia.