cronaca

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L'ex premier israeliano Ariel Sharon è morto oggi a 85 anni nell'ospedale di Tel Ha Shomer, nei pressi di Tel Aviv, dove era ricoverato negli ultimi tempi.

Le sue condizioni - Sharon era in coma da otto anni - si sono drammaticamente aggravate nei giorni scorsi.

"Il mio caro amico Arik Sharon ha perso oggi la sua ultima battaglia. Arik era un soldato valoroso e un leader che sapeva osare. Amava la sua nazione e la sua nazione lo amava". E' il primo commento del capo dello Stato Shimon Peres alla morte dell'ex premier israeliano Ariel Sharon.

"Un grande e coraggioso leader e un vero sionista". Così il capo dell'opposizione israeliana, il laburista, Isaac Herzog, ha commentato la morte di Ariel Sharon. Herzog ha detto che Sharon sapeva come "cambiare la sua opinione del mondo e riconoscere il giusto percorso dello Stato di Israele".


Nato nel febbraio 1928 in un villaggio ebraico della Palestina sotto mandato britannico, Ariel Sharon (Sheinerman) - morto oggi a 85 anni - è stato fin da ragazzo un personaggio chiave nello Stato di Israele: spesso ammirato dai connazionali, ancora più spesso temuto dai dirigenti del Paese, perfino odiato dalla stampa locale, ma mai sottovalutato. In vecchiaia l'uomo che aveva sempre innescato passioni contrastanti si sarebbe però scoperto, con sua sorpresa, come un 'Padre della patria', espressione di un largo consenso nazionale. Non avrebbe comunque goduto a lungo di questa condizione. All'apice della carriera politica, la sua mitica fibra sarebbe stata stroncata da un ictus.