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Lei controreplica: "Piuttosto una class-action". Vattuone: "Lasci perdere il Pd"
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Il veleno è nella coda. In chiusura della giornata ligure, che l'ha portato a Genova e Savona, Massimo D'Alema trova il tempo per replicare a Raffaella Paita e lo fa in modo frontale.

La capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria, e candidata presidente alle elezioni 2015, dopo l'intervista dell'ex segretario Ds a Primocanale, condotta da Mario Paternostro e Franco Manzitti, aveva attaccato l'ex compagno di partito attraverso un comunicato ufficiale del gruppo consiliare Pd: "D’Alema ci ha rubato i sogni per 20 anni. Ogni volta che il centrosinistra ha fallito c’era il suo zampino. Ormai è diventato il mito dei 5 Stelle e della destra. La sua è una battaglia esclusivamente personale".

Intervistato nella città della Torretta da Gilberto Volpara, l'ex presidente del Consiglio contrattacca: "Paita è la responsabile principale della vittoria del centro destra in Liguria. Prima di aggredire gli altri sarebbero necessarie alcune considerazioni autocritiche. Io, poi, non ho rubato proprio nulla e se la signora ha detto questo valuterò gli estremi per una denuncia all'autorità giudiziaria". Lo stesso D'Alema ha aggiunto: "Al di làdella querela è inaccettabile questa arroganza. Puoi non essere d'accordo, ma non puoi insultare. Oggi dentro il Pd se non stai con il Capo ricevi soltanto trattamenti simili".

Davanti ad alcune decine di persone, Massimo D'Alema, sfoggia il repertorio già messo in scena a Genova: lotta ai voucher, contenuti e non annunci, salvaguardia della Costituzione, prospettive per i giovani. Ad ascoltarlo tra gli altri ci sono il consigliere regionale Gianni Pastorino, l'ex segretario savonese di Rifondazione Comunista Marco Ravera, il socialista Marco Pozzo già  presidente del consiglio comunale savonese, Sergio Lugaro assessore di Sel con la giunta Berruti, l'ex capogruppo Pd a Savona Federico Larosa.

Dopo aver rifiutato con asprezza le previsioni che indicano il nuovo movimento "Democratici Progressisti" intorno al 3%, D'Alema ammette l'obiettivo: "Attestarsi tra il 12 e il 15%" .

LE REPLICHE

"Ho cercato sul codice penale il reato furto di sogni, ma non l'ho trovato. Forse bisognerebbe chiedere un consulto a Harry Potter. Piuttosto, a prendere la vicenda con ironia, potrebbe essere promossa una class action degli elettori del Pd che si sentono danneggiati da D'Alema per il fallimento di tutte le occasioni storiche del centrosinistra". Così Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria, ribatte a D'Alema dopo la minaccia di una denuncia. 

Ma in giornata è arrivata anche la risposta di Vito Vattuone, senatore Pd e unico candidato alla segreteria regionale del partito: "Massimo D'Alema ha risposto a considerazioni di Raffaella Paita, che stavano nella cornice del dissenso politico , in maniera irricevibile. Sostenere che Raffaella Paita, alla quale ribadiamo la nostra vicinanza, è andata a cercare voti di un sindaco in odore di 'Ndrangheta, quando è a tutti noto che le accuse al sindaco sono arrivate ben dopo il periodo elettorale ed essendo del tutto evidente che, ovviamente, la stessa Paita non era a conoscenza dei rapporti intercorrenti tra i politici ed i presunti affiliati alla 'Ndrangheta, è una bassezza che qualifica chi la compie. Non ci faremo trascinare da D'Alema in una rissa. Ha scelto lui di andare via dal Pd. Liberamente. Nessuno lo ha costretto. Ora lasci perdere il Pd e si occupi del suo nascente movimento".