salute e medicina

In occasione dell'undicesima giornata nazionale del Braille
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Valutare dispositivi e app per i non vedenti con l'obiettivo di eliminare il digital divide e favorire tutto quello che può aiutare l'autonomia fuori casa: è questo l'obiettivo dell'Istituto nazionale valutazione ausili e tecnologie (Invat), nato sotto l'egida dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) e presentato oggi in occasione della mostra 'Facciamoci vedere' alla Borsa fino a dopodomani.

"Le nuove tecnologie hanno bisogno di un controllo per questo lanciamo l'Invat - spiega il direttore scientifico dell'istituto ciechi di Milano Franco Lisi - Davanti alle nuove tecnologie bisogna studiarne l'accessibilità e promuovere le applicazioni che combattono il digital divide. In secondo luogo bisogna vagliare tutte le innovazioni legate all'intelligenza artificiale applicata alla disabilità visiva".

Lisi spiega che la nuova frontiera "è la ricerca e lo sviluppo di dispositivi per l'autonomia in outdoor". La mostra alla Borsa, in occasione dell'undicesima giornata nazionale del Braille, raccoglie biblioteche e realtà regionali e presenta le ultime novità sul mercato come ad esempio un kit di riabilitazione motoria per bambini non vedenti, un dispositivo di lettura e riconoscimento dei volti e una coltivazione acquaponica che può essere gestita da ciechi.

Il presidente nazionale Uici Mario Barbuto osserva che "il Braille è nato quasi duecento anni fa e continua ad essere utilizzato nelle tastiere touch", che "prima delle barriere architettoniche vanno abbattute quelle dell'ignoranza e dei pregiudizi" e ha citato l'episodio di un medico che ha negato l'accesso in studio al cane di un non vedente. Barbuto ha anticipato che l'Unione italiana ciechi con sede a Roma, fondata a Genova nel 1920, ha in progetto un grande concerto pop sotto la Lanterna nel 2020, in occasione dei duecento anni di vita della onlus.