cronaca

Hanno bruciato cassonetti e spaccato una vetrina
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Sette manifestanti legati all'area antagonista, quattro dei quali portuali tra i 40 e 50 anni, sono stati identificati e denunciati dai poliziotti della sezione investigativa della Digos per la contestazione messa in atto il 2 marzo nelle vie della Foce, nel levante di Genova, in occasione dell'evento di chiusura della campagna elettorale di CasaPound al quale aveva preso parte il leader del partito di estrema destra Simone Di Stefano.

Gli indagati devono rispondere dei reati di manifestazione non preavvisata, danneggiamento, accensioni pericolose, getto pericoloso di cose, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Fra i 5 portuali denunciati un cinquantenne conosciuto per essere fra i principali referenti dell'area antifascista e altri quattro portuali già denunciati per le contestazioni avvenute nel febbraio 2017 a Sturla per l'apertura della sede di Forza Nuova.

Gli altri due denunciati sono un antagonista di 22 anni e un elettricista di 45 vicino all'area anarchica. Il 2 marzo a manifestare contro CasaPound erano state oltre 250 persone organizzate sotto la sigla 'Genova Antifascista': dalla manifestazione pacifica però si era staccato un gruppo di persone alcune delle quali con il volto coperto che dopo essersi impossessate di tubi di acciaio in un cantiere avevano rovesciato e bruciato alcuni cassonetti della spazzatura fra corso Buenos Aires e corso Torino e infranto la vetrina di una banca: le indagini che hanno permesso agli agenti della digos di individuare i responsabili dei disordini sono partite dalle immagini delle telecamere della scientifica e di quelle installate nella zona dal Comune e da alcuni commercianti.