cronaca

Due gli indagati, il padre della ragazza e il marito di una cugina
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Per effetto della malattia mentale e con un quoziente intellettivo inferiore al 45% non era in grado di dare valido consenso a atti sessuali e non poteva gestire la gravidanza che sarebbe derivata dalle violenze subite.

E' la sintesi della consulenza tecnica del dr.Gianluigi Rocco eseguita su una disabile psichica di 25 anni che nel giugno 2014 era finita in ospedale dopo aver partorito in casa un bimbo probabilmente nato morto. Secondo l'accusa la giovane non sarebbe stata accudita dal padre nonostante una emorragia che rischiò di farla morire. La perizia è stata depositata al procuratore aggiunto Francesco Cozzi che ora si appresta a chiudere le indagini.

Due gli indagati, il padre della ragazza e il marito di una cugina. Il padre è accusato di abbandono di disabile in particolare dopo il parto e di maltrattamenti che le avrebbero causato gravi lesioni oltre che occultamento di cadavere, che non è mai stato trovato. Per il cugino acquisito i reati ipotizzati sono violenza sessuale aggravata dall'aver abusato di una persona disabile in almeno tre occasioni, da novembre a dicembre 2013.

Secondo Rocco, l'insufficienza mentale della ragazza l'avrebbe posta "in condizioni di inferiorità psichica e quindi non in grado di dare un consenso a atti sessuali rispetto ai quali diventava vittima di abuso". Era stata la segnalazione di una vicina di casa, a fine giugno scorso, a far intervenire la polizia: la giovane era stata trovata agonizzante a letto in condizioni igieniche precarie. Il padre e il "cugino" erano stati arrestati nel dicembre scorso.