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Le "strane" scelte della lunga notte elettorale
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E' appena partita, il 30 aprile, la nuova concessione alla Rai: durata 10 anni e prelievo (in bolletta) dalle tasche dei cittadini di 20 miliardi di euro.

Ebbene cosa fa Rai con i nostri 20 miliardi elargiti dal Governo senza chiedere un piano industriale, editoriale, news, degli investimenti, senza determinare quale tipologia di programmi sia considerabile di servizio pubblico?

RAI prosegue l'andazzo degli ultimi vent'anni, con le redazioni separate, produce identici programmi che si fanno concorrenza fra loro su identico target e negli stessi orari. L'esempio lampante che ha dell'incredibile si è verificato di nuovo domenica sera in occasione delle elezioni amministrative per il secondo turno.

RAI 1, Rai 2, Rai 3 tutte in onda con programmi sulle elezioni, ospiti politicanti di vari partiti nei tre canali, discorsi identici, collegamenti, commenti, spazio per tutti", venghino signori!"; la Rai che si tiene abilmente buoni tutti i partiti con i soldi dei cittadini.

Vado su Mediaset interessato ad ascoltare cosa dicono le reti di Berlusconi e resto basito: non ci sono programmi sulle elezioni su alcun canale, giro e rigiro e questa è la programmazione delle tre ammiraglie nelle ore cruciali delle elezioni: tra exit pool e proiezioni il gruppo Mediaset trasmetteva:

Canale 5
Ore 22.20 Una vita, Soap opera
Ore 23.30 Perdiamoci di Vista, Film con Carlo Verdone

Italia 1
Ore 21.15 Un'estate al mare, con Lino Banfi
Ore 23.40 Rush hour Telefilm

Rete 4
Ore 21.30 Ocean's Eleven film con George Clooney e Brad Pitt
Ore 23.45 Una 44 Magnum per l'Ispettore Callaghan

Mi informo, chiedo incredulo di quello che sto vedendo e le spiegazioni sono tre:

1. Mediaset nell'ottica di un piano di taglio dei costi ha chiuso tutti i programmi
2. Berlusconi non vuole irritare Renzi che prende una batosta spaventosa
3. La più' maligna, a Genova Berlusconi non vuole esaltare la vittoria di Toti e della sua visione di accordo con la Lega

Sinceramente non mi piace nessuna delle tre versioni e mi preoccupa molto scoprire che la pluralità dell'informazione possa essere limitata anzi cancellata da decisioni editoriali senza alcun senso.

Neanche TeleCanicatti' rinuncia ad essere presente con un programma peraltro giornalistico di informazione e commento al risultato elettorale e rinuncia proprio il gruppo di Berlusconi? Non capisco, ma non credo proprio alla prima versione del taglio dei costi.

Prendo atto, invece, che in Rai nulla è cambiato, si sperpera come e più di prima, intanto nessuno controlla e qui in Italia le norme per la Rai cambiano come conviene alla Rai e ai suoi referenti politici che la dominano e la trattano come la loro televisione dove creare consenso con i soldi dei contribuenti.


Sen. Maurizio Rossi
* membro della commissione di vigilanza Rai