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Il presidente aveva annunciato un confronto pubblico, poi ha fatto marcia indietro
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Prendo atto del comunicato stampa della Sampdoria che annuncia una querela nei confronti del sottoscritto e di Primocanale dopo l’articolo pubblicato ieri sul sito della nostra emittente (ove abbiamo altresì pubblicato ieri lo stesso  Comunicato della Società calcistica).

Tutto ciò sembra sconcertante, posto che abbiamo più volte cercato un contraddittorio con il Presidente della Società, al quale egli si è sottratto: prendiamo atto di questa ultima iniziativa, ma rivendichiamo il diritto di continuare ad informare l’opinione pubblica su fatti rilevanti, non solo per il mondo del calcio, ma  per la Città intera.

 
Mi preme precisare che né il sottoscritto né Primocanale hanno rivolto e rivolgono accuse di malversazioni o altri comportamenti illeciti  a Massimo Ferrero e alla Sampdoria. A quello penserà la Magistratura, in particolare la Procura della Repubblica di Roma, e su questo abbiamo detto e scritto sin dal primo momento che avremmo raccontato e riferito gli sviluppi dell’inchiesta in corso, secondo il principio che consideriamo inviolabile della presunzione di innocenza sino a condanna definitiva.

 Le mie e le nostre sono soltanto semplici domande su fatti ben precisi di interesse pubblico, alle quali il presidente stesso aveva annunciato di voler pubblicamente rispondere nel corso di un dibattito televisivo aperto alla città. Salvo poi fare marcia indietro e non presentarsi all’appuntamento convenuto, come s’è detto.


Riassumo quegli interrogativi per consentire una più comoda interpretazione e comprensione degli ultimi sviluppi a chi legge.

1. E’ vero che nel 2017 la Sampdoria ha trasferito alla controllante Sport Spettacolo Holding, a sua volta riconducibile ad Holding Max srl, 3 milioni di euro per la cessione del marchio, oltre 170 mila euro per attività di supporto amministrativo nonché servizi di coordinamento della segreteria di presidenza e 144 mila euro per locazione di immobili e relativi rimborsi di spese condominiali?


2. E’ vero che con parte di questi proventi Massimo Ferrero ha distribuito a se stesso e al nipote Giorgio un dividendo di 600 mila euro nel luglio del 2018?

3. E’ vero che questa operazione di cessione del marchio, realizzata dalla precedente gestione Garrone nel 2011, “costava” alla Sampdoria 540 mila euro di “rata” annuale e oggi lievita sensibilmente, fino a raggiungere l’importo di circa 3 milioni?

4.
 E’ vero che chi eventualmente subentrasse nell’acquisizione della maggioranza del pacchetto azionario della Sampdoria dovrebbe corrispondere ad Holding Max 3 milioni di canone per lo “sfruttamento” del marchio? 

5.
 E’ vero che la sede di Corte Lambruschini appartiene alla Sport Spettacolo Holding, a cui la Sampdoria corrisponde un canone di locazione?

6.
 E’ vero che la nuova sede in fase di realizzazione è “in pancia” a Sampdoria Holding, quindi rappresenta un suo asset?

7. E’ vero che Massimo Ferrero attribuisce alla Sampdoria, nelle eventuali trattative di cessione della società, un valore stimato di 200 milioni di euro? Che cosa comprende questo valore, come è stato determinato?

8.E' vero che nel 2014 ha acquistato la Sampdoria dalla famiglia Garrone e quanto l'ha pagata?

9. E’ vero che la Sampdoria ha raggiunto, insieme con il Genoa, un accordo con il Comune di Genova che prevede la concessione dello stadio “Luigi Ferraris” alla due società calcistiche per 99 anni? Quali garanzie di effettuazione dei lavori di ristrutturazione previsti sono state inserite nell’accordo in oggetto? In che termini è stata affrontata e risolta la questione degli arretrati relativi al canone di locazione? 

10.
 E’ vero che la Sampdoria perde abbonati (19.174 nel 2015-2016, 17.042 nella stagione corrente) e se sì, cosa intende fare la società per porre rimedio a questa situazione?


Domande, soltanto domande. In attesa di risposte da tanto tempo.