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Il gerarca fascista Arpinati e quelle pistole a bordo campo
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La proposta arriva al blog Grifhouse di Primocanale. Un tifoso del Genoa ha pubblicamente avanzato questa richiesta: “Perché non lanciate una petizione on line per lo scudetto del 1925?”.

Gradinata Nord
è da sempre la trasmissione dei tifosi rossoblù e così abbraccia l’iniziativa ed è pronta a raccogliere le firme. La petizione è già online sul sito change.org. La documentazione verrà girata alla società, al Comune di Genova e alla Federcalcio affinchè si possa assegnare al Genoa il titolo vinto sul campo dal Bologna dopo 5 partite, piene di polemiche.

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9 agosto 1925: alle 7 del mattino, in uno sperduto campo nel quartiere Vigentino di Milano e alla presenza di pochissime autorità e nessun tifoso, Genoa e Bologna si affrontarono per decretare chi, tra loro, avrebbe giocato la finalissima valida per lo Scudetto. Come si è giunti a giocare una gara tanto importante in una data e in un orario tanto insoliti?

Il famoso "Scudetto delle pistole" ha un mandante: il potente gerarca fascista Arpinati, bolognese, che si è speso fino alla fine affinché lo scudetto arrivasse in Emilia. Il match venne giocato a porte chiuse con molti giocatori del Genoa che erano ormai irreperibili mentre quelli del Bologna erano stati avvertiti per tempo. Il contorno era a dir poco militare. La partita finì 2-0 e il Genoa perse la possibilità di conquistare il decimo scudetto.

Per decenni fu una ferita aperta, che è tornata d’attualità dopo che la Lazio ha chiesto, quantomeno a pari merito, il riconoscimento del campionato del 1914-15 vinto dal Genoa. La Figc ha aperto a questa possibilità, di qui la furiosa protesta del popolo rossoblù che ora può trovare una certificazione con Gradinata Nord affinché gli venga restituito lo scudetto preso 'con le pistole'.