politica

Per riconsiderare il cofinanziamento dell'opera
3 minuti e 56 secondi di lettura
Una lettera per fare chiarezza sul futuro infrastrutturale della Liguria. A spedirla è il ministro delle Infrastrutture e uomo di punta de governo Renzi, Graziano Delrio. Il destinatario è il neo presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Al centro delle missiva, le ragioni del mancato finanziamento Ue al Terzo valico. Il collegamento ferroviario ad alta capacità tra Liguria e Piemonte infatti non compare nella lista delle opere che l'Europa si impegna a cofinanziare. Per questo motivo, il neo governatore aveva scritto una lettera lo scorso 3 luglio al premier e al ministro Delrio per chiedere spiegazioni.

Le risposte sono arrivate, appunto, in queste ore, con il ministro delle Infrastrutture che conferma “la forte volontà del Governo di procedere con la realizzazione dell'opera” e spiega che “non è stata selezionata a causa di vincoli di bilancio, nonostante il suo valore aggiunto europeo chiaramente riconosciuto”. Delrio afferma di aver già chiesto in sede europea di “riconsiderare la possibilità di rifinanziare l'opera già in questo primo bando”, con la Commissione Europea che si sarebbe impegnata “a venire incontro alle esigenze italiane nei tempi e con le modalità consentite”.

Il testo integrale della lettera indirizzata dal ministro delle Infrastrutture al presidente della Regione Liguria:

Ho letto con attenzione la Tua nota del 3 luglio scorso con la quale manifesti preoccupazione per il mancato finanziamento dell'AV/AC Milano Genova "Terzo Valico dei Giovi" nell'ambito dei primi bandi della Connecting Europe Facility (CEF).

Voglio in primo luogo confermarti la forte volontà del Governo di procedere con la realizzazione dell'opera, come dimostrano la sua inclusione tra gli interventi del decreto legge cosiddetto "Sblocca Italia" e le 25 opere prioritarie del Programma delle infrastrutture strategiche allegato al DEF 2015. In vista del prossimo CIPE di luglio ho già chiesto l'inserimento all'ordine del giorno dell'autorizzazione del terzo lotto costrutti o dell'opera che, a fronte di un costo complessivo pari a 6,2 miliardi di euro, ha già ricevuto stanziamenti pubblici pari a ben 2,2 miliardi di euro.

Proprio al fine di rispettare l'obiettivo di conclusione dell'opera entro febbraio del 2021. Pltalia ha presentato la richiesta di un contributo comunitario pari a oltre 110 milioni di euro, allegando alla richiesta un dettagliato cronoprogramma delle attività.

Come avrei potuto leggere nel documento "Proposta dì selezione dei progetti", la Commissione Europea ha riconosciuto che l'opera risponde pienamente alla priorità volta all'eliminazione dei colli di bottiglia nell'ambito del Corridoio Reno Alpi, con evidenti vantaggi socio-economici supportati da una analisi costi/benefici positiva. La Commissione afferma in conclusione che l'opera non è stata selezionata a causa di vincoli di bilancio, nonostante il suo valore aggiunto europeo chiaramente riconosciuto; giudizio espresso solo per pochissimi progetti tra quelli non finanziati.

l miei uffici hanno seguito da vicino l'intero iter che ha portato alla proposta di finanziamento della Commissione e che, è giusto ricordarlo, vede l'Italia al terzo posto tra i maggiori beneficiari di contributi di questo primo bando CEF, il più ampio in termini finanziari. negli ultimi 20 anni di storia dei finanziamenti dell'Unione europea dei progetti TEN-T.

Poiché il numero di proposte ricevute dalla Commissione è stato molto superiore alla disponibilità finanziaria. pur incrementata a 13.1 miliardi di euro. un primo criterio di riparto ha premiato i progetti transfrontalieri, dove l'Italia risulta beneficiaria di cospicui finanziamenti per la Torino Lione, il Brennero e la Milano Chiasso.

Anche in un'ottica di equa ripartizione delle risorse tra gli Stati membri, il nostro Paese ha ricevuto meno risorse sul fronte dei progetti nazionali volti alla eliminazione di colli di bottiglia, rispetto ad esempio alla Germania che viceversa non ha ricevuto significative risorse sui progetti transfrontalieri.

Con una nota del 3 luglio scorso ho manifestato alla Commissaria Bule il mio • apprezzamento per gli esiti complessivi del bando per l'Italia, segnalando contestualmente la forte esigenza di una riconsiderazione da parte della Commissione del progetto Terzo Valico dei Giovi nell'ambito del processo di selezione in corso. Successivamente, si è svolto un incontro a Bruxelles tra ì vertici tecnici del mio Ministero e della Direzione Trasporti della Commissione per valutare gli spazi di manovra. 

In esito a tali attività, ho chiesto che alla riunione del 10 luglio del Comitato CEF per i trasporti, il rappresentante italiano ribadisse la forte esigenza da parte italiana di riconsiderare la possibilità di finanziare l'opera già in questo primo bando o a valle delle prossime decisioni di rifinanziamento della CEF.
La Commissione Europea si è impegnata a venire incontro alle esigenze italiane nei tempi e con le modalità consentite dai Regolamenti europei.

Sono fiducioso che l'opera potrà proseguire come entrambi auspichiamo e grazie allo spirito di torte collaborazione istituzionale che ci accomuna.