economia

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L’Aula del Senato ha dato il via libera al Def con 156 si, 92 no e due astenuti. Palazzo Madama ha approvato - con 170 voti a favore e 87 voti contrari e un astenuto a maggioranza assoluta - anche la richiesta di autorizzazione del governo a far slittare il pareggio di bilancio al 2016. Sì anche dalla Lega.


"Avremo modo discutere – ha detto il relatore di maggioranza alla Camera Antonio Misiani - ma ci sono le condizioni per un cambio di passo, una sfida non da poco in un Paese dove le riforme sono sempre invocate ma poi ostacolate. Sta a noi affrontare questa sfida con il confronto parlamentare, tenendo conto della pluralità delle opinioni ma anche assumendoci la responsabilità di fare sintesi". Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, da parte sua, ha confermato che nel 2016 ci sarà il pareggio di bilancio.


Domani il consiglio dei ministri e non ci sarà alcuno slittamento per l'intervento a favore dei più poveri, i cosiddetti incapienti (chi guadagna meno di 8.000 euro l'anno). Il provvedimento arriverà sul tavolo del Cdm - confermano fonti di governo – insieme al taglio dell'Irpef per i redditi più alti (fino a 25.000 euro): i famosi 80 euro (in media) che arriveranno nelle buste paga del 27 maggio.


Lo riferisce l’agenzia Ansa, secondo la quale torna anche l'idea, per tutti non solo per gli incapienti, di agire non tanto attraverso le detrazioni fiscali quanto utilizzando un 'bonus' che sarebbe anticipato dai datori di lavoro, che a loro volta lo sconterebbero da ciò che devono pagare all'erario. Il costo dell'intervento per i più poveri (in tutto sono 4 milioni) sarebbe approssimativamente di 1 miliardo. Che si aggiunge ai 6,7 miliardi previsti per le fasce più alte. Quindi nel 2014 l'intervento costerebbe all'incirca 8 miliardi, in linea con quanto calcolato anche dall'Istat (714 euro in media testa per circa 10 milioni di contribuenti, cioè 7,1 miliardi ai quali si aggiunge appunto 1 miliardo per gli incapienti).


Si studia anche tecnicamente come far arrivare la cifra (si parla di 40-50 euro) ai singoli e come evitare effetti 'scalino', cioè impedire il superamento della fascia fiscale successiva, seppur sul limite più basso. L’ipotesi di far anticipare il bonus dai datori di lavoro riguarderebbe anche colf e badanti con redditi sotto gli 8.000 euro, quindi toccherebbe alle famiglie erogare la cifra, scalandola poi dai contributi versati all’Inps. Non è invece ancora noto se l'intervento (fino ad 8.000 ed oltre di reddito) riguarderà anche i pensionati. Ma lo stesso Matteo Renzi ha già spiegato che la 'pratica' pensioni minime sarà affrontata nel 2015. Quindi quest'anno non ci dovrebbero essere interventi.