cronaca

E prosegue la campagna Off4aday di polizia postale, MOIGE e Samsung Italia
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21 casi riscontrati e 12 minori denunciati. Sul fronte del cyber bullismo arrivano numeri allarmanti per quello che riguarda la Liguria . Ospite di Primocanale, Giorgio Bacilieri, dirigente della polizia postale, ha parlato del fenomeno, delineandone i contorni e parlando di dati "cui bisogna fare attenzione".

COS'E' IL CYBER BULLISMO - "E' un problema delicato che esiste e di cui bisogna parlarne. Il bullismo è conosciuto da tutti come una serie di atti di prevaricazione da parte del cosiddetto bullo che si possono tradurre in ingiurie, molestie, atti persecutori e così via. La connotazione di cyber bullismo è dovuta al fatto che questo avviene attraverso la rete. A volte scopriamo circostanze in cui il fenomeno è iniziato in rete e poi è sfociato nel bullismo di tutti i giorni".

NUMERI SIGNIFICATIVI IN LIGURIA - "Noi, da parte nostra, all’inizio dell’anno abbiamo riscontrato 21 casi in tutta la regione Liguria, che hanno portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di 12 minori. Ci tengo a precisare che questi sono dati che riguardano il cyber bullismo solo fra minori, perché in realtà potrebbe riguardare atti di prevaricazione anche fra adulti. Le posso assicurare che il numero è significativo, io non voglio lanciare segnali d’allarme, però se porto rispetto ai dati nazionali vuol dire che o ci diamo molto da fare noi, perché è un dato che magari non è conosciuto, ma ritengo che effettivamente sia un dato a cui bisogna far attenzione nella nostra regione e bisogna mettere in campo tutte quelle strategie che non sono solo investigative".

STRUMENTI DI CONTRASTO - "Strumento fondamentale riteniamo che sia l’informazione, la comunicazione, tutte quelle attività che ci portano nelle scuole a parlare ai ragazzi e a parlare ai docenti. In alcuni casi si può parlare di vera e propria formazione e mi creda che c’è molta domanda anche da parte delle stesse scuole e degli stessi genitori.”

ROTTURA DELL'OMERTA' - "Il fenomeno noi lo percepiamo, siamo a contatto tutti i giorni con i ragazzi nelle scuole, la polizia di Stato crede molto nella comunicazione. Siamo pertanto già presenti in rete, con il sito e i profili istituzionali su Facebook e Twitter. Voglio ricordare il commissariato di PS online, dove si possono anche anticipare delle denunce. Sono d’accordo sul fatto che l’obiettivo sia quello di fare capire ai ragazzi come la rete si debba utilizzare, perché i ragazzi vanno avvicinati alla rete. Essa offre servizi, è ricchezza, cultura, ma questo è possibile solo grazie a una presenza costante e qualificata.”

OFF4ADAY
- A Primocanale è intervenuta anche Elisabetta Scala, vice presidente di MOIGE, che, contatta telefonicamente, ha parlato dell’operazione “Off4aday”, che coinvolge la polizia postale, il MOIGE e una corporate di Samsung. “Ci sono stati oltre 1000 contatti, quindi richieste d’aiuto generiche, e oltre 500 richieste d’aiuto specifiche contro il cyber bullismo. Noi offriamo questo servizio anche grazie al sostegno e alla collaborazione con Samsung. Grazie al patrocinio della polizia di Stato possiamo offrire questo servizio anche con psicologhe che tutti i pomeriggi, dalle 14 alle 20 di sera. Ma comunque chiunque può scrivere in qualsiasi momento, anche fosse notte fonda, e le nostre psicologhe quanto prima risponderanno”.

“Con questa campagna, ad essere informati e ad essere aiutati non sono solo i ragazzi, ma anche i genitori e gli educatori. Bisogna dare la possibilità a ciacsyuno di chiedere aiuto e consiglio. Il problema dei genitori è spesso l’incapacità di rapportarsi con il social network e quindi non hanno la percezione del rischio.”