salute e medicina

Su Primocanale alle 21
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 Ricerca e filantropia, è questo il tema affrontato nel convegno crossmediale di Terrazza Colombo. I massimi esperti della ricerca ligure e dellae associazioni hanno trattato l’argomento indicando la strada da seguire per rendere più efficiente la sanità ligure. Particolare attenzione è stata dedicata anche al rapporto tra sanità pubblica e privata.





GLI INTERVENTI:

Lorenzo Anselmi, presidente comitato Airc Liguria: "Raccogliere fondi è lo scopo principale della nostra associazione, ma non è il solo: molto importante per noi anche informare ed educare i giovani alla ricerca e al volontariato. Noi riteniamo che la generazione tra i 30 e 40 anni è quella che riuscirà a sconfiggere il cancro".

Giampaolo Brichetto - Coordinatore Ricerca Riabilitazione FISM: L'associazione è nata quasi 50 anni fa, è nazionale ma è ligure. E' nata a Genova. Ci sono oltre 9 mila volontari. Diritti, servizi sanitari e socio sanitari e poi promuoviamo la ricerca. Circa il 70% della ricerca è fininzaiata dalla nostra associazione. E' la prima in Italia e la terza del mondo".

Angelo Michele Carella - Presidente Areo (Associazione Ricerche Emato-Oncologiche): "Abbiamo iniziato a lavorare in un progetto con dei giovani impegnati in ricerche molto importanti".


Enrico Verrina - Presidente Fondazione Malattie Renali del Bambino: La nostra associazione nasce con l'obiettivo di aiutare le famiglie. Poi nel 2004 si è sviluppata una branca legata alla ricerca. La mission è diffondere la cultura della donazione e dell'aiuto
soprattutto nelle nuove generazioni".

Franco Henriquet, presidente Associazione Gigi Ghirotti: "Io voglio focalizzare l'attenzione sulle cure palliative. Sono state finalizzate al fine vita dei malati oncologici. Cosa è cambiato oggi? l'evoluzione delle patologie. Oggi un malato di tumore può avere anche 4-5 anni di vita davanti. Le cure palliative devono essere allargate anche a chi non ha la previsione di morte. E' qui il braccio di ferro con gli ospedali. poi servirebbe l'intervento dell'Università per capire quali sono e potrebbero essere le ricadute di un allargamento delle cure palliative.

Emanuele Angelucci - Direttore Ematologia e Centro
Trapianti Midollo Osseo Policlinico S. Martino:
"L'associazione ha due livelli, uno nazionale e uno locale. Abbiamo due grandi appuntamenti quello di natale e quello di Pasqua. E' nata come associazione legata alla sensibilizzazione sulle leucemie. Prevalentemente si occupa di ricerca clinica. Ha una funzione di supporto per la diagnostica molecolare. Ma la notizia che voglio dare in questa circostanza è che tra 10 giorni avremo l'inagurazione del nuovo reparto per pazienti di ematologia".

Giampaolo Cassinari - Presidente Associazione Alzheimer
Liguria:
"La nostra associazione nasce nel 93. Stiamo concentrando un convegno sulle demenze giovanili".



TAVOLA ROTONDA:


Angelo Michele Carella - Presidente AREO: “I passi avanti per combattere le leucemie sono stati enormi in questi anni. Bisogna però continuare a lavorare e a fare ricerca”.

Emanuele Angelucci - Direttore Ematologia e Centro Trapianti Midollo Osseo Policlinico S. Martino: “Siamo arrivati a un livello di comprensione di alcune malattie tumorali veramente profondo che ci permette di studiare nello specifico le diverse situazioni. E’ molto importante però che accanto alla cosiddetta ricerca ’industriale’ ci sia anche quella indipendente.”.



Andrea De Censi - Direttore Oncologia Medica Galliera: “Negli ultimi anni i passi avanti maggiori sono stati fatti in tema di immunoterapia. Penso ad alcuni tumori come i melanomi o i tumori al rene e al polmone, ritenuti da sempre tra i più resistenti. Ma la ricerca sta andando avanti in diversi direzioni. Penso alle importanti ricerche legate ai tumori alla prostata o al seno.




Lucia Del Mastro - Coordinatrice Breast Unit Policlinico San Martino: “La ricerca è un elemento fondamentale per far crescere la sanità. Da poco è stato finanziato un progetto di ricerca per un particolare tipologia di tumore della mammella. Un contributo di un milione di euro che permetterà di portare avanti la ricerca per 5 anni”.




Francesco Frassoni - Direttore dipartimento Laboratori di Ricerca Gaslini: “Ribadisco l’importanza che la regione si doti di una piattaforma scientifico di alto livello.
Senza questa anche la parte clinica ne risulta condizionata. Il Gaslini ha un’eccellente squadra di professionisti di alto livello. A chi torna dopo importanti studi all’estero deve essere garantita una ricerca e un progetto di studio. Sottolineo un dato importante, il 75% dei bambini che hanno un tumore guariscono. Ma la missione del Gaslini è quella di estendere la propria attività anche fuori dai confini della regione.

Igor Magni – Segretario Cgil Liguria: “Bisogna spingere per portare e riportare a casa i ricercatori. L’intero sistema è sbagliato. Sono persone che vivono per il loro lavoro e fanno una cosa fondamentale per il benessere di tutti. In molti hanno ottenuto riconoscimenti e risultati di livello internazionale”.



Andrea De Censi - Direttore Oncologia Medica Galliera: “Bisogna compattare le risorse per non disperderle in mille rivoli. Ma il punto chiave su cui puntare è la meritocrazia. Non tutti i ricercatori sono in grado di portare avanti progetti autonomi. In questo senso esistono degli indicatori internazionali capaci di spiegare le potenzialità e il futuro dei progetti. Bene avere dei centri di eccellenza, me che siano davvero di eccellenza.



Alessio Nencioni – Ricercatore Airc: “Siamo portando avanti una ricerca capace di capire come la dieta può incidere nella cura tumorale”.


Lucia Del Mastro - Coordinatrice Breast Unit Policlinico San Martino: “Il mio appello è quello di destinare maggiore attenzione ai precari della ricerca. Penso che servano 200 mila euro all’anno per dargli certezze”.



Matilde inglese: “I centri di eccellenza devono garantire la formazione continua ai centri più periferici. E poi, come già detto, bisogna fare in modo di ridurre il fenomeno del precariato”.


Francesco Frassoni - Direttore dipartimento Laboratori di Ricerca Gaslini: “Ritengo difficile che la meritocrazia venga applicata da chi non ha fatto una carriera. Il ricercatore è un mestiere a rischio. Lavorano molto più di altri settori ma hanno un destino incerto. Il ricercatore deve essere in grado di fare ricerche in modo autonomo. Ma sottolineo un ultimo aspetto: bisogna fare delle campagne acquisti perché altrimenti è difficile far restare le eccellenze locali”.



Igor Magni – Segretario Cgil Liguria: “Il nuovo Piano sanitario regionale? Noi abbiamo forti perplessità. Era l’occasione vera per cambiare il sistema sanitario ma non ci convince. Non abbiamo preclusione al privato, me deve essere complementare al ruolo pubblico. Il problema vero è che continuiamo a parlare di ospedali, ma la nostra regione ha bisogno di altro. Quello che manca sono i centri territoriali, centri vicini agli abitanti, dove il paziente possa trovare attenzione. Questo risolverebbe anche la situazione legata all’ingolfarsi delle grandi strutture durante i periodi critici”.