porti e logistica

E c’è l’accordo sull’imbarco degli allievi ufficiali
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“Ottima notizia il rinnovo contratto marittimi dopo quattro anni. Bravi imprenditori, sindacati. Sistema Mare più forte. Adesso avanti con la riforma”: con questo tweet questa mattina il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha salutato la ratifica del rinnovo dei contratti collettivi di lavoro del settore marittimo. L’accordo era stato raggiunto il 1° luglio e sarà valido fino al 31 dicembre del 2017. I contratti erano scaduto il 31 dicembre 2010. Il rinnovo interessa oltre 54.000 lavoratori imbarcati su navi battenti bandiera italiana, ai quali si aggiungono 7.800 addetti a terra.

Il contratto unico di settore - I punti principali del rinnovo sono due: razionalizzazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per i diversi comparti del settore, accorpandoli in un Contratto unico collettivo nazionale, e  maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro per i contratti dei rimorchiatori, con l’obiettivo di raggiungere una maggior competitività. L’accordo è stato sottoscritto da Confitarma, Fedarlinea, Assorimorchiatori, Federimorchiatori e Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.

“Il contratto risponde alla forte domanda di semplificazione e razionalizzazione in un panorama contrattuale nazionale altamente frastagliato, raccogliendo in una parte comune tredici contratti del settore marittimo e raggiungendo l’obiettivo di avere un unico contratto di lavoro per il settore armatoriale”, avevano scritto in una nota Filt, Fit e Uilt.

Le critiche
- Non tutti sono favorevoli all’accordo. Lo scorso 16 luglio l’Usb aveva indetto uno sciopero di 12 ore. Il sindacato denuncia un peggioramento delle condizioni di lavoro: “Le carriere, il trattamento di malattia, gli orari di lavoro diventano argomenti d’arbitraria gestione aziendale”. Critico anche il sindacato Orsa Marittimi, che per voce del segretario generale, Gennaro Bottiglieri, parla di un “peggioramento della normativa contrattuale. Gli armatori parlano di crisi mentre fanno commesse per nuove navi o addirittura comprano nuove flotte. Nel frattempo si limano i diritti e non si parla delle condizioni di vita a bordo delle navi”.

Accordo sugli allievi ufficiali a bordo
– Lo scorso 30 luglio intanto è stato siglato l’accordo tra Confitarma e sindacati per favorire l’imbarco degli allievi ufficiali italiani a bordo di navi di bandiera italiana ed estera. Il protocollo d’intesa prevede un fondo per i corsi di formazione, ma anche un contributo statale di circa 650 euro al mese per ogni allievo. Altro punto dell’intesa è l’introduzione della figura contrattuale del Terzo Ufficiale Junior, con l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mercato del lavoro marittimo degli Allievi ufficiali che hanno già superato l’esame di abilitazione.