cronaca

Beni riconducibili a Santo Abossida, vicino alla cosca Farao-Marincola
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 I carabinieri del Comando provinciale di La Spezia hanno individuato in Svizzera conti correnti e beni riconducibili a Santo Abossida, morto alcuni anni fa e ritenuto vicino alla cosca Farao-Marincola di Cirò Marina (Crotone).

Sono stati scoperti a seguito di una indagine, scattata nell'agosto scorso, che portò al sequestro di beni ritenuti riconducibilie a un'associazione dedita al traffico di stupefacenti di matrice calabrese. La documentazione sequestrata ha permesso di individuare beni trasferiti all'estero attraverso la società 'Sc Athena Classica', riconducibile a Bombina Abossida e Alicja Olszewska, sorella e moglie di Santo.

La società aveva nella disponibilità un quadro raffigurante "Bacco" attribuito alla scuola del Caravaggio e custodito nel caveau di un Punto Franco nei pressi di Lugano. Le ulteriori indagini condotte in territorio svizzero hanno consentito di individuare vari conti correnti e una cassetta di sicurezza con orologi e gioielli per un valore di 700 mila euro.

Bombina Abossida e Alicja Olszewska, sorella e moglie di Santo non sarebbero solo eredi del patrimonio. Le due donne, che al momento non sono destinatarie di misure penali, ma di accertamenti patrimoniali, avrebbero ricoperto anche il ruolo di manager, gestendo legami societari che nel tempo hanno garantito, oltre che l'occultamento del patrimonio, anche il suo reimpiego e reinvestimento.

Le indagini che hanno portato alla scoperta dei conti e del quadro in Svizzera si incrociano con quelle dei Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Crotone, che nel gennaio scorso hanno eseguito ordinanze di custodia nei confronti di 169 soggetti ritenuti appartenenti alla 'ndrangheta nel contesto dell'operazione denominata "Stige", focalizzata sulle attività criminali della cosca Farao-Marincola di Cirò Marina, con ramificazioni anche al Nord e Centro Italia e in Germania.

Tra le persone colpite dai provvedimenti restrittivi rientravano anche due persone residenti a Cirò Marina ed emersi nell'indagine "Money Monster" dei carabinieri della Spezia: Antonio Anania e Giuseppe Farao. Qualche anno primo di morire Santo Abossida, tramite la società partecipata "Smeraldo srl", aveva acquistato diversi appartamenti a Cirò Marina con l'intento di rivenderli. Le indagini hanno evidenziato che nel biennio 2008-2009 gli Abossida hanno trasferito in più soluzioni e a vario titolo circa 600.000 euro a Anania. Mentre Farao aveva in uso alcuni immobili della 'Smeraldo' ubicati a Cirò Marina.

Santo Abossida, morto alcuni anni fa e ritenuto vicino alla cosca della ''ndrangheta Farao-Marincola, non disdegnava investire in opere d'arte. I carabinieri della Spezia hanno trovato in un Punto Franco vicino a Lugano Il 'Bacco' della scuola di Caravaggio, riconosciuto come tale da diversi esperti, era stato esposto nel 2013 in Vaticano nel corso di una conferenza stampa alla quale parteciparono, come relatori, Claudio Strinati, direttore generale del Ministero per i beni e le attività culturali ed ex soprintendente al Polo museale di Roma, già curatore della mostra sul Caravaggio alle Scuderie del Quirinale, e Daniele Radini Tedeschi, scrittore e critico d'arte.

Sono loro e lo storico dell'arte Maurizio Marini ad aver studiato l'opera, un dipinto che rappresenta Bacco che porge un coppa di vino, attribuendola poi a Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il "secondo Bacco" è quindi il "doppio" della versione custodita alla Galleria degli Uffizi a Firenze e si suppone che fosse stato eseguito dal pittore assieme ad un ignoto collaboratore a seguito del grande successo che ebbe l'originale. È frequente all'interno della produzione del Caravaggio trovare dei doppi: ci sono il "Mondafrutto" (uno a Tokyo, l'altro a Londra), il "Ragazzo morso da un Ramarro" (uno a Firenze, l'altro a Londra), il "Suonatore di Liuto" (una versione all'Hermitage, l'altra al Metropolitan) ed il "San Francesco in preghiera" (entrambe a Roma, una a Palazzo Barberini, l'altra nella Chiesa dei Cappuccini).