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Pasticcio Imu-Tasi, il sindaco cerca di metterci una pezza
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Un’altra giornata di passione, fatta di incontri convocati all’ultimo minuto per salvare il salvabile, se c’è ancora qualcosa da salvare, di crisi di nervi dietro l’angolo, di riunioni dei capigruppo per tentare di aprire paracaduti che rischiano di aggravare ulteriormente quel gran pasticcio della giunta Doria.

In ballo c'è una nuova delibera (leggi il testo) che deve essere approvata entro il 30 aprile. Superato quel giorno, bisognerà capire dove si potranno trovare quegli 8 milioni di euro che oggi fanno tremare la giunta Doria. Per questo motivo il presidente del Consiglio comunale Guerello ha convocato una seduta straordinaria per domani (29 aprile, ndr) alle 14:30 e confermata dopo una riunione tra capigruppo che è durata alcune ore. Presente anche il sindaco Doria che senza mezzi termini ha detto: "Se non passa la delibera, tirerò le somme e agirò di consegueza". Traduzione? Dimissioni vicine e commissariamento del Comune dietro l'angolo, qualora il blitz della giunta dovesse fallire.

| COMUNE AL VERDE, MA NELLA PARTECIPATE SI ASSUME ANCORA |

Una giornata di ultimatum, che per qualcuno sono ricatti, sventolando lo spettro del commissariamento:
“O passa la nuova delibera per riequilibrare il bilancio a cui mancano 8 milioni, o si mette la città in mano a un commissario”. Domani consiglio comunale straordinario. A sentire parlare il Pd che commenta il caso della settimana, sembra che le parole escano dalla bocca dell’opposizione. Basta sentire quanto ha pronunciato al nostro microfono Pippo Rossetti, che ha lanciato un messaggio chiarissimo: “Caro Doria, smettila di galleggiare”.

Ora si aggiunge il capogruppo del Pd Simone Farello, che l’altro giorno in sala rossa c’era e deve aver sudato parecchio: “Da questo si può uscire solo in due modi: o con la constatazione che questa amministrazione è giunta al suo termine, perché non ha più i numeri per governare la città, o altrimenti con la constatazione che questi numeri ci sono però sulla base della condivisione di cose da fare, però devono essere numeri certi prima di andare in consiglio comunale e non dopo esserci andati”. Più chiaro di così si muore. Anche se non se la sente di dire che Doria se ne deve andare.

Per Lilli Lauro, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, questo è ovvio: “Lasciare la posizione da consigliere comunale o da assessore e lasciare le redini a un commissario significa per molti lasciare un vuoto politico e doversi presentare alle prossime elezioni in primavera con un vuoto. Io credo che i consiglieri di maggioranza e l’attuale giunta vogliano la poltrona”.

Sulla stessa scia Alice Salvatore del Movimento Cinque Stelle che su un possibile commissariamento dice: “Sarà tenuto a galla come è stato fatto fino ad adesso, perché non è nell’interesse di queste forze politiche della vecchia politica. L’intendo è appunto solo quello di riequilibrare dei piccoli equilibri interni nelle correnti di partito, nel Partito Democratico e di altri partiti – anche del centrodestra – che adesso anelano annaspando di trovare uno spazio. Un sindaco come Doria doveva andarsene molto tempo fa secondo noi”.

Il primo cittadino di nobili origini potrebbe avere le ore contate. Le caratteristiche di 'urgenza e inderogabilità' necessarie per la convocazione di una seduta consiliare straordinaria certificano il guado in cui l'attuale amministrazione si trova. Consapevole che comunque vadano le cose ci sarà solo un vincitore: l'assemblea comunale. Se passa la delibera-tampone, sarà comunque dimostrato che non potranno più arrivare documenti da 'approvare a prescindere'; se invece la giunta non riuscirà a metterci una pezza, le dimissioni saranno la strada più naturale da percorrere per Marco Doria.