cronaca

51 secondi di lettura
Da inizio anno al 30 giugno scorso, la Liguria ha perso 391 esercizi di vicinato (ad aprile si era già a 312), 18 imprese nel settore ricettivo (dato sostanzialmente invariato rispetto al secondo bimestre), e più di 180 tra bar e ristoranti, dei quali i 135 mancavano all'appello già aprile.

«Dato ormai per assodato anche dalle istituzioni - dice Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti Liguria - che la ripresa, se davvero ci sarà, la si comincerà a vedere solo nel 2015, l'anno in corso continua a presentare un quadro fortemente negativo. Nel solo capoluogo genovese chiude oltre un?impresa del terziario al giorno: 201 dall'inizio anno».

«Purtroppo - prosegue De Luise - nemmeno l'alleggerimento del saldo negativo tra aperture e chiusure è leggibile come un'inversione di tendenza: le dichiarazioni dei redditti e gli adempimenti fiscali del periodo ci confermano infatti una drammatica difficoltà delle imprese a reggere la pressione fiscale e il calo dei consumi, rispetto al quale l'Istat ha certificato un calo ulteriore dello 0,5% su base annua a maggio».