porti e logistica

Il terminalista ha chiesto una proroga fino al 2070
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“Tutti gli altri porti si sono già messi a posto. Genova dovrebbe essere il primo porto, non l’ultimo”: il terminalista genovese Aldo Spinelli non ha preso bene la lettera nella quale Palazzo San Giorgio chiede lumi al Ministero dei Trasporti sulle norme da seguire in fase di rinnovo delle concessioni portuali.

Un tema inizialmente sollevato dal senatore genovese Maurizio Rossi, che ha chiesto di congelare i rinnovi in attesa della Riforma portuale, anche considerando il vuoto normativo nella legge 84/94. Il tutto a fronte di un numero crescente di autority commissariate e presidenti in scadenza.

L’iniziativa di Luigi Merlo però non piace a Spinelli: “Sono cose che competono a lui e lui le scarica ad altri. Non credo che gli altri presidenti abbiano chiesto conto al Ministero. L'Autorità portuale deve fare come hanno fatto alla Spezia, a Savona, a Trieste. Alla Spezia hanno già fatto proroghe per 50 anni, a Trieste per 60. I terminalisti genovesi chiedono rispetto. La lettera di Merlo è inaccettabile, l’ha scritta dopo la sparata di Rossi”.

Eppure è un fatto che la legge in vigore ha una falla, tant’è vero che le richieste dei terminalisti (a oggi a Palazzo San Giorgio ne sono pervenute quattro: da Gruppo Spinelli, Terminal Sech, Terminal San Giorgio e Terminal Rinfuse) si appellano al Codice della navigazione. “Ma in altri scali le concessioni vengono prorogate, non chiediamo niente di diverso – risponde Spinelli - Noi vorremmo essere trattati come succede negli altri porti e in Europa. La concorrenza si vince facendo investimenti. Noi negli ultimi 10 anni abbiamo fatto investimenti non solo in infrastrutture, ma soprattutto in personale: al terminal siamo partiti in 18 e ora siamo quasi 150. Avevamo una gru e ora ne abbiamo otto; l'ultima, da 4 milioni, arriverà a novembre, un’altra arriverà nel 2016”.

Il Gruppo Spinelli ha chiesto una proroga di 50 anni, che porterebbe la concessione al 2070. Per ora però tutto resta fermo, in attesa che la Riforma dei porti introduca nuove regole sulle concessioni o che il Ministero dei Trasporti risponda alla lettera di Luigi Merlo. “Non è una questione di settimane o di qualche mese, possiamo anche aspettare, però se si fanno investimenti che si possono ammortizzare in 20 anni non si può avere una scadenza nel 2020 – si sfoga Spinelli, che conclude -  Penso di avere fatto più investimenti di tutti, e questo è un bene per tutto il porto. Io sono partito da 24mila contenitori all'anno, quest'anno ne faremo 400mila. Chiediamo solo di avere certezze”.